Accusato di abuso d'ufficio, assolto ex consigliere comunale di Baronissi

Al centro della querelle era finito l'ex calciatore granata Livio Maranzano, assolto con formula piena perchè «il fatto non sussiste»

Il Comune di Baronissi
Il Comune di Baronissi
di Paola Florio
Domenica 11 Giugno 2023, 07:00
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Livio Maranzano, accusato d’abuso di ufficio, è stato assolto con formula piena perché «il fatto non sussiste». I fatti risalgono al 2018, periodo in cui Maranzano (ex calciatore, ha indossato anche la maglia della Salernitana dal 1986 al 1989, e stimato allenatore) ricopriva la carica di consigliere comunale a Baronissi.

L’accusa formulata a suo carico era di abuso d’ufficio poiché non si astenne, in consiglio comunale, dall’approvazione del bilancio di previsione per gli anni 2018-2020. Il documento, infatti, conteneva anche le rette e le tariffe per l’utilizzo degli impianti comunali. Per alcuni consiglieri di opposizione Maranzano era incompatibile e non avrebbe dovuto votare il bilancio perché negli anni precedenti il Comune aveva affidato un campo di calcetto alla Asd Aquilotti Irno (società rappresentata dalla moglie di Maranzano). Dopo il voto, l’episodio fu denunciato ai carabinieri da un esponente di minoranza. Da lì è scaturito il procedimento giudiziario. Per l’accusa Maranzano con il suo voto avrebbe procurato «a sé e al coniuge un ingiusto vantaggio patrimoniale». Un’ombra cancellata in maniera definitiva dal processo, terminato con l’assoluzione piena di Maranzano «perché il fatto non sussiste».

Nel corso del dibattimento, infatti, l’ex calciatore (assistito dall’avvocato Raffaele Barone) è riuscito a dimostrare la totale correttezza del suo operato. Si chiude, dunque, una vicenda amara per Maranzano che, dopo quattro anni di sofferenze, ha espresso soddisfazione. «Sono stati quattro anni pesanti per me e per la mia famiglia. Ritengo - sostiene - di essere una persona seria e corretta. Ho sempre rispettato tutto e tutti, nella vita come nel mio lavoro. Sono stato accusato di una cosa assurda e mi sono ritrovato a vivere un’esperienza che ha segnato e turbato me e la mia famiglia. L’ansia del procedimento è stata forte ma devo ringraziare il mio avvocato Raffaele Barone per avermi supportato ed affiancato sempre, consentendomi di raggiungere il traguardo dell’assoluzione piena».

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