Palinuro, regina decaduta tra spiagge chiuse ed abbandono

Palinuro, la rabbia di alcuni turisti sullo stato di abbandono delle location più belle

Abbandono degrado a Palinuro
Abbandono degrado a Palinuro
di Carmela Santi
Lunedì 14 Agosto 2023, 06:15 - Ultimo agg. 15 Agosto, 08:50
4 Minuti di Lettura

Palinuro la perla della costiera Cilentana, terra di miti e leggende con un mare cristallino e sabbia finissima, da sempre è stata la scelta favorita di innumerevoli turisti nazionali ed internazionali, ma di questi oggi solo una minoranza ancora la sceglie. Le spiagge affollate, il sold out nelle strutture turistiche e soprattutto le presenze di un certo turismo di élite sono solo un lontano ricordo. Certo la crisi del turismo quest’anno è un fenomeno che riguarda tutta la costiera Cilentana ed oltre, ma la regina della costa a sud di Salerno sembra soffrirne ancora di più. «Frequento Palinuro da sedici anni – dice una turista – ma ogni anno che passa trovo delle mancanze. Per me Palinuro è un pezzo di cuore, io qui mi sento amata e coccolata, scappo dal mio luogo natio e vengo a Palinuro anche solo per due giorni perché qui respiro serenità e tranquillità ma vorrei vedere i palinuresi combattere per riavere l’élite come un tempo». Basta fare una passeggiata attraverso simboli naturalistici di questa splendida località costiera per trovare conferma della delusione che arriva dai turisti presenti. 

L’Arco Naturale simbolo emblematico di Palinuro ha ormai da dieci anni interdetto l’accesso ai bagnanti, solo quest’anno sono iniziati i lavori per la sua messa in sicurezza. Gli interventi dovevano essere completati per questa estate, il maltempo di giugno ha fatto slittare la chiusura dei cantieri che non si sono fermati neanche con i turisti in spiaggia finendo con il creare non pochi disagi ai bagnati e soprattutto ai titolari delle strutture a ridosso della parete rocciosa. Lo stato di degrado nei pressi dell’Arco Naturale aumenta se si dà uno sguardo all’area circostante, numerosi sono i venditori ambulanti che circolano per la spiaggia senza il minimo controllo così come le automobili che nonostante il divieto di transito accedono all’area protetta alzando polvere e rischiando di investire turisti. È evidente un profondo stato di decadimento e di abbandono, una zona priva di regole o meglio, affollata di persone che infrangono regole per un mal riposto senso di appartenenza. «Palinuro merita di più - la triste analisi di un turista che è tornato nella località costiera dopo qualche anno di assenza - questa località, merita che l’Arco Naturale torni allo splendore di una volta, merita di essere scenografia cinematografica come già lo è stata dagli anni 60, tappa di esponenti musicali di rilievo, culla della nuova cultura, meta di un turismo di rispetto e all’avanguardia».

Non va meglio se dall’Arco Naturale ci spostiamo al Buondormire: la baia, con la sua sabbia dorata e l’acqua blu cristallina, da qualche anno è chiusa ai bagnanti. E pensare che solo qualche anno fa era la meta preferita dai vip. Claudia Schiffer, Charlotte Casiraghi, Principessa di Monaco, Leonardo di Caprio, Matthew McConaughey tra le ultime star ad aver cenato sulla spiaggia del Buondormire prima della chiusura. Off limits anche le grotte, storicamente meta di gite in barca. La Grotta d’argento, quella del sangue e dei monaci: tutte chiuse, ad oggi resta accessibile solo la Grotta Azzurra. E non finisce qui. Anche il molo dei francesi, ultimo simbolo dei fasti del Club Med, aspetta interventi.

Per Palinuro un’estate dalla bellezza sfregiata dove restano chiusi anche i luoghi simbolo del divertimento. Il Lanternone che vide gli esordi di Jovanotti non esiste più. «Al turismo del sano divertimento che riusciva a coinvolgere giovani da tutta Italia - lamenta un turista - si preferisce oggi qualche piccolo evento per poche decine di presenze. Dei grandi eventi di scena sul porto con ospiti di fama internazionale se ne sono perse le tracce». Una ferita profonda per tutto il turismo cilentano. Palinuro con il suo fascino ha dato un notevole contributo allo sviluppo turistico di tutto il basso Cilento e potrebbe attrarre ancora tanti turisti. Ma è necessario mettersi a lavoro per una seria attività di programmazione e per rendere fruibili quei paradisi che la Natura ha donato a questo lembo di Cilento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA