Salerno, sicurezza sui bus: sindacati in prefettura ma l'incontro è interlocutorio

L'incontro di Cgil e Cisl in Prefettura è servito per portare all'attenzione del rappresentante di Governo le richieste rimaste inevase la scorsa estate

I pullman Busitalia
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di Brigida Vicinanza
Martedì 19 Marzo 2024, 06:50 - Ultimo agg. 11:09
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Se da un lato le pettorine ad alta visibilità date in dotazione ai verificatori che ogni giorno sono letteralmente in trincea sui bus del trasporto pubblico locale, hanno incontrato pareri favorevoli e soddisfazione da parte di molti lavoratori, dall’altro gli addetti ai lavori attendono ancora che i mezzi su gomma vengano dotati di sistema di videosorveglianza. Le richieste da parte dei sindacati del settore erano state messe nero su bianco ad agosto, quando attorno ad un tavolo in prefettura fu deciso con l’allora prefetto Francesco Russo di riaggiornarsi dopo tre mesi per capire lo stato delle cose e delle richieste fatte dai lavoratori, stanchi di subire aggressioni e violenze sia fisiche che verbali nell’esercizio della loro professione. Poi il cambio al vertice a palazzo di Governo con Francesco Esposito subentrato a Russo e alcuni appelli rimasti semplicemente in “standby”. Fino alla scorsa settimana quando l’ennesima aggressione subita da un dipendente Sita ad Amalfi ha acceso nuovamente la spia dell’allarme con una richiesta di un nuovo incontro in prefettura, nel pomeriggio di ieri il primo contatto interlocutorio. Le segreterie sindacali di Filt Cgil e Filt Cisl avevano infatti chiesto «di mettere in atto le azioni utili a fermare le aggressioni rivolte contro il personale delle aziende di Tpl e ripristinare il tavolo permanente sulla sicurezza con tutte le parti, tavolo che stava producendo ottimi risultati e che s’impegnava di riconvocarsi ogni tre mesi». L’ennesimo episodio la scorsa settimana sulla tratta Salerno – Amalfi: alla richiesta del verificatore di esibire il titolo, quest’ultimo è stato aggredito con più colpi al volto. «Il fenomeno, per frequenza e gravità degli episodi, sta assumendo contorni sempre più inquietanti, c’è la necessità di perseguire la strada iniziata nel 2023 con, oltre ai deterrenti già in essere, gli obiettivi di legge proposti – aveva sottolineato il segretario Filt Cgil Gerardo Arpino – ora è tempo di riprendere in sede prefettizia una omogeneità di azione da parte di tutte le aziende mediante anche l’adozione di un protocollo condiviso tra le istituzioni, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali che si era intrapresa». Ad agosto furono portate sul tavolo nella sede di piazza Amendola più proposte e richieste. Un incontro (conclusosi positivamente) che vide coinvolte forze dell’ordine, gli enti giuridici territoriali e regionali, nonché le aziende di settore e le organizzazioni sindacali. I sindacati in quella sede ribadirono la necessità – ad esempio – di un «posto guida blindato, oltre all’istituzione della videosorveglianza su tutti i bus e che i verificatori, maggiormente colpiti dalle aggressioni, soprattutto in alcune zone, siano dotati di pettorina ad alta visibilità e che le aziende di trasporto pubblico si facciano carico dell'assistenza legale per i dipendenti colpiti da aggressioni».

In estate, infine, proprio le organizzazioni sindacali sottolinearono la necessità di trovare soluzioni concrete a garanzia della sicurezza di chi quotidianamente si ritrova a combattere una vera e propria battaglia.

E ieri pomeriggio il nuovo incontro con il capo di gabinetto e il prefetto Esposito per discutere nuovamente di sicurezza e per riprogrammare quanto già chiesto ad agosto:«Siamo soddisfatti e piacevolmente sorpresi della padronanza della materia e della pragmaticità del prefetto – dicono Arpino e Monetta, presenti come unici rappresentanti Filt Cgil e Cisl – con grande disponibilità al dialogo e al confronto durante la discussione. Questo è un primo atto interlocutorio e ci saranno nuovi incontri per discutere delle possibili soluzioni». 

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