Silvio Berlusconi, dagli esordi come imprenditore fino alla Presidenza del Consiglio (per quattro volte)

di Stefania Piras
Lunedì 12 Giugno 2023, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 09:16 | 2 Minuti di Lettura

I governi Berlusconi, l'invito a comparire, la sfida con Prodi e l'antiberlusconismo

Nel 1994 Berlusconi, alleato con la Lega di Umberto Bossi al Nord e con l'MSI di Gianfranco Fini nel resto d'Italia, vince le elezioni. Riceve l'incarico di formare il governo dal presidente Oscar Luigi Scalfaro ma l'esperienza durerà poco: solo otto mesi. La Lega infatti decide di staccare la spina all'esecutivo anche sull'onda delle prime turbolenze giudiziarie che investiranno Berlusconi.

L'invito a comparire

Dopo otto mesi a Palazzo Chigi, il 22 novembre 1994 mentre il premier Berlusconi presiede una conferenza internazionale sulla criminalità organizzata a Napoli, riceve un invito a comparire che fu annunciato il giorno prima dal Corriere della Sera con uno scoop. Le successive elezioni del '96 sono vinte da L'Ulivo e Romano Prodi diventa premier. Berlusconi durante questa legislatura e precisamente nel 1997 stringe un patto con un avversario, l'allora segretario del Partito Democratico della sinistra Massimo D'Alema, per scrivere le riforme costituzionali e giudiziarie. Una riedizione del patto spunta ben 17 anni dopo con un altro leader di sinistra: Matteo Renzi. L'intento è ancora quello di procedere a una serie di riforme fra cui quella del titolo V della Costituzione e l'approvazione di una nuova legge elettorale. Sullo sfondo c'è però sempre la riforma della giustizia che è una delle battaglie più strenue del Cav. Nelle varie campagne elettorali che condurrà in prima persona il ritornello contro "le toghe politicizzate" non mancherà mai all'appello.

Conflitto di interessi e antiberlusconismo

Mentre una battaglia che verrà agitata contro di lui è quella del conflitto di interessi per la sua doppia veste di proprietario di imprese (tante e delicate come televisioni e giornali) e premier. In questi e nei successivi venti anni Berlusconi polarizza l'opinione pubblica. E influenza anche le forze di opposizione: più che contro la sua visione delle cose combattono contro di lui. L'opposizione diventa un'opposizione contra personam. È l'antiberlusconismo che entrerà nel curriculum di interi partiti ed esponenti politici.

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