Salvatore Russo, da Salerno alla Nazionale col maestro Spalletti

L'avventura di Sasà da Napoli a Coverciano

Salvatore Russo con Luciano Spalletti ai tempi di Napoli
Salvatore Russo con Luciano Spalletti ai tempi di Napoli
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Mercoledì 6 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:06
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Un salernitano doc con l'azzurro nel destino. È la storia di Salvatore Russo, ex calciatore di talento, sfornato in una fucina di talenti, che dopo avere appeso gli scarpini al chiodo ha indossato fischietto e pettorina per ritrovarsi in panchina e brindare allo scudetto del Napoli fino alla chiamata in Nazionale di Luciano Spalletti. Russo è già al lavoro a Coverciano come collaboratore tecnico del Ct che lo ha conosciuto e apprezzato a Castel Volturno alla corte di De Laurentiis e lo ha fortemente voluto nel suo staff anche in Nazionale.  

Dopo essere stato il vice di Novelli (Aversa Normanna), Martusciello (Empoli) e Grassadonia (Foggia), Russo è tornato al Napoli, è tornato alle origini, come collaboratore tecnico.

E grazie alla sua professionalità ed alle conoscenze acquisite in quarant'anni di calcio è entrato nel gruppo dei fedelissimi di Luciano. La carriera di Sasà parte proprio dalle giovanili azzurre del centro Paradiso di Soccavo per poi arrivare fino in serie A con l'Ancona. Fin qui nulla che non si trovi su Wikipedia. 

Quello che non tutti sanno è che la carriera di Russo - un biondino talentuoso che già faceva parlare gli addetti ai lavori quando tirava i primi calci con la Giovane Salerno del compianto talent scout Alberto Massa - viaggia di pari passo con quella di Andrea Fortunato, ex campione della Nazionale e della Juventus, tragicamente scomparso 28 anni fa a causa di una leucemia. I due ragazzini di Salerno, appena 14enni, furono presi dal Como (allora in serie A). Mentre Fortunato - all'epoca centravanti (poi spostato esterno offensivo ed infine terzino sinistro) - proseguì in terra lariana, Sasà si limitò ad un'amichevole a Milano contro i pari età del Milan per decidere il match con una punizione magistrale che finì nel sette. Poi, però, la saudade ebbe il sopravvento ed allora il Napoli gli aprì le porte del settore giovanile da cui ha spiccato il volo prima come giocatore per poi tornare come collaboratore tecnico. Mercoledì scorso ha firmato le dimissioni per poter approdare in Nazionale. La settimana scorsa il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, ha voluto celebrare il fiocco azzurro di Sasà con un post: «Salerno è orgogliosa di lui che di certo si farà onore in questa nuova entusiasmante avventura professionale che vivrà sempre con cuore granata». 

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