Salernitana, flop dei grandi nomi: svolta con i giovani

Non sono bastati carisma ed esperienza per imporsi

Ribéry
Ribéry
di Alfonso Maria Avagliano
Giovedì 4 Aprile 2024, 11:22
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Per dirla con i fratelli Coen, «non è un paese per vecchi». Sportivamente parlando, i big al tramonto della carriera raramente riescono ad essere determinanti a Salerno.

Gli ultimi arrivati 

Jérome Boateng è l'ultimo della serie. Ieri sul finire dell'allenamento si è consegnato ai fisioterapisti per un problemino articolare: col Sassuolo difficilmente sarà titolare. Sperava in un sussulto in Italia ma si è presentato in sovrappeso e in comprensibile ritardo di forma, dopo gli otto mesi di inattività. Eppure non si è tirato indietro nel momento del bisogno. Pippo Inzaghi lo gettò nella mischia al pronti-via, sebbene fosse atleticamente indietro, e dopo due match col pilota automatico (Toro ed Empoli) sono arrivati gli acciacchi facilmente preventivabili. Non sono bastati carisma ed esperienza per imporsi.

Solo 5 presenze e 180' totali in campo: riuscirà nelle ultime 8 giornate a risollevarsi fisicamente e mentalmente? Lo si scoprirà a fine torneo. Molto farà l'esito delle vicende giudiziarie che lo tengono sotto i riflettori in patria. Il 14 giugno, infatti, dovrà comparire dinanzi alla 23ma sezione penale del tribunale di Monaco di Baviera I per la prima udienza del (terzo) processo che lo vede imputato per lesioni personali e ingiurie nei confronti dell'ex fidanzata Sherin Senler.

Lo fa sapere la Bild.

Il 35enne inizialmente era stato condannato a una multa di 1,8 milioni successivamente ridotta a 1,2. L'accusa ne aveva chiesto una di 1,5 milioni, più un anno e mezzo di carcere. A novembre scorso, in ogni caso, gli avvocati di Boateng hanno presentato ricorso ottenendo l'annullamento della sentenza per vizi procedurali: processo da rifare, il verdetto sarà emesso il 19 luglio, quando verosimilmente il difensore non sarà più tesserato della Salernitana. È in scadenza al 30 giugno, difficilmente rinnoverà in B. I fatti di cronaca in cui è implicato risalgono al 2018 e lui ha sempre respinto le accuse a suo carico.

Due settimane fa, attraverso il suo profilo Instagram e in risposta ad alcune indiscrezioni riguardanti invece il suicidio di un'altra sua vecchia fiamma, Kasia Lenhardt, pubblicate dalla testata Der Spiegel (secondo la quale perfino la madre del giocatore lo avrebbe accusato di essere violento con le donne), l'ex Bayern aveva pubblicato una frase inequivocabile: «Con i tempi di Dio e pazienza, la verità emergerà».

Fino a sentenza definitiva, la presunzione d'innocenza è d'obbligo. Sta di fatto che sui media tedeschi la faccenda trova un'eco consistente. La Salernitana ha scelto garantiva l'amico Ribéry di dare un'occasione a Boateng per mettere più esperienza in retroguardia. Non è andata come Sabatini sperava. Iervolino prende nota e programma il 2024/25 mirando a calciatori di categoria, più freschi e funzionali. Guai a demonizzare la vecchia gloria a fine carriera: se inserita nel contesto giusto, mentalizzata adeguatamente e magari pure conveniente economicamente, può dare tanto in linea di massima. Il patron forse ripensa al 13 gennaio 2022, quando disse di voler «puntare sui giovani, perché comprare figurine non m'interessa».

Però ha trattato Cavani e Mertens, ha creduto (in altra veste) in un FR7 già in rosa, che in campo aveva fatto 3 assist in 25 presenze ma non si è trasformato in guida carismatica anche fuori. Fazio oggi 37enne fu fondamentale nella rincorsa del 7% e poi ha giocato a singhiozzo (14 presenze l'anno scorso, 12 quest'anno).

La vecchia guardia 

Sono Ochoa e Candreva, al di là dei bassi degli ultimi mesi, i “vecchietti” più determinanti. Le parate del messicano hanno evitato guai soprattutto nell'anno solare 2023, mentre Mast'Antonio (13 gol e 11 assist in 65 apparizioni) è tuttora il miglior marcatore stagionale.

I gol

Dal “veltro” Attila Sallustro oltre 100 reti col Napoli, salì agli onori delle cronache rosa per le nozze con l'attrice Lucy D'Albert e siglò un solo gol nella Salernitana 1938/39, appena 30enne pochi big dal passato glorioso si sono confermati in granata: tra i pochi c'è Di Bartolomei, 33enne quando firmò per la Bersagliera. Il magro bottino di Pasquale Foggia nel 2014/15 fu una Coppa Italia di C (8 assist e un gol in 27 gare a 31 anni), mentre la storia con l'allora 32enne Cerci (appena 10 gettoni nel 2019/20 e tanti stop fisici) finì addirittura al Collegio Arbitrale.

Anche Rosina nel 2016 - pure lui a 32 anni - accettò l'ippocampo dopo aver toccato la Nazionale: il bilancio di 11 gol e 8 assist in 78 partite non sarebbe male se non "macchiato" dall'ultimo dei 4 anni di contratto trascorso da stipendiato (d'oro) a casa, prima di appendere gli scarpini.

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