Avellino, l'altalena dei numero uno

Ghidotti è finito nel mirino dei tifosi

Simone Ghidotti
Simone Ghidotti
di Marco Ingino
Sabato 17 Febbraio 2024, 00:05
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mareggiati per il distacco accumulato dalla vetta e feriti dalla contestazione dei tifosi nel post gara di Potenza, Michele Pazienza e i suoi ragazzi si sono ritrovati nel chiuso del Partenio Lombardi per preparare la sfida alla Casertana di lunedì sera.

Una partita delicata in cui è contenuta anche la missione, divenuta ormai quasi disperata, di espugnare lo stregato impianto di via Zoccolari dove non si esulta da sette turni.

Un digiuno di quasi tre quaresime messe insieme che rischia di pregiudicare un'intera stagione facendo traballare la panchina del tecnico. Da parte sua, l'allenatore di San Severo si è come al solito tuffato nel lavoro senza tralasciare l'aspetto motivazionale e relazionale legato ad ogni singolo componente del suo gruppo.

Se tatticamente il 4-3-3 si sta con il passare delle ore facendo sempre strada nella mente del trainer, la scelta degli interpreti è altrettanto delicata anche perché ci sono diversi calciatori finiti nel mirino dei tifosi dopo qualche prestazione deludente.

Dall'inizio della stagione, tra alti e bassi ma nel suo ruolo ogni intervento non passa inosservato, c'è Simone Ghidotti.

Il 22enne portiere bresciano, unico biancoverde ad avere finora disputato tutti i 2340 minuti delle 26 sfide di campionato, ha fin qui incassato 19 reti in 13 gare mantenendo la porta inviolata in altrettante sfide. Uno score non certo da buttare che, in alcune tappe del cammino come Catania e Monopoli, lo ha visto esaltarsi mentre in altre, come nella circostanza di Potenza per il secondo gol incassato o in casa sul pareggio di Mignanelli nell'extra time, è stato bersagliato dalle critiche. Malgrado ciò, avendo lo stesso Ghidotti dimostrato di avere le spalle larghe lunedì sera sarà ancora lui a difendere i pali di una porta che, nel passato non solo recente, ha visto tanti suoi illustri predecessori attraversare momenti delicati.

L'elenco è lunghissimo ma partendo da Stefano Tacconi, che nel 1980 ereditò la maglia numero uno da Ottorino Piotti malgrado l'iniziale perplessità del tecnico Luis Vinicio e parte dei suo compagni di squadra con in testa Di Somma, ha fino ai giorni nostri fatto registrare tante alternanze. Nel 1984, per sostituire il portiere che passò alla Juve per prendere il posto di Zoff, si alternarono in tre: Cervone, bocciato frettolosamente ad appena 20 anni e 5 gare, Zaninelli prelevato dal Catanzaro ma clamorosamente in imbarazzo nelle 9 presenze in biancoverde e Paradisi, che si ritagliò lo spazio per 16 match confermandosi pure l'anno successivo. Passato al Como, tra il 1985 e il 1989 Nicola Di Leo divenne il titolare ma ebbe spesso bisogno di alternarsi con Mariano Coccia e, in qualche occasione, persino con il giovane Carmine Amato o il barbuto Zaninelli rimasto a libro paga. Tormentata fu la gestione dei pali in B dopo l'esordio di Taglialatela nel 1990 tra i professionisti. L'anno successivo l'Avellino schierò addirittura quattro portieri: Amato (25), Brini (13), Garella (2) e Grieco (1).Solo due, Amato (28) e Ferrari (10), il campionato successivo con un trend confermato nel biennio di Negretti con alle spalle Visconti e Onorati.

Nel 1994/95 persino Marco Landucci, sceso dalla serie A, fu costretto a riposarsi per 6 partite cedendo il passo a Galati che il campionato seguente, con 9 presenze, entro nella batteria dei quattro guardiani con Soviero (21), Giannitti (5) e Di Stefano (1).

A seguire il triennio di Luigi Sassanelli fu abbastanza lineare con poco spazio concesso a De Juliis, Visconti e D'Argenio. Allo scoccare del 2000 divenne turbolenta la coabitazione tra Sansonetti (20) e Polito (14) con quest'ultimo, oggi ds del Bari, che si confermò l'anno successivo con 8 presenze e vice Armellini (28).

A riportare un po’ di stabilità fu Cecere che per 4 anni vacillò solo in B cedendo la guardiania per 9 giornate ad Anania. Negli anni del sali e scendi tra B e C, Gragnaniello, Pantanelli e Padelli sono stati i maggiori interpreti prima delle rotazioni in D tra Marruocco e Cascella che precedettero l'era di Fumagalli e Di Masi. Alternanza fissa ci fu in cadetteria tra Terracciano e Seculin, Gomis e Frattali, Radunovic e Frattali, Lezzerini e Radu.

Ripiombati in D toccò a Lagomarsini, Viscovo, Pizzella e Longobardi, in C1 a Dini, Abibi e Tonti. Nel 2021 Pane (10), Forte (24) e Leoni (4) tornarono alla turnazione a tre prima che l'attuale secondo di Ghidotti, un anno fa, con 23 presenze non arrivasse a soffiare il posto a Marcone (15).