Avellino, stagione finita per Russo e Rastelli pensa al ritorno al 4-4-2

Lesione al crociato per il fantasista irpino

Raffaele Russo fantasista dell'Avellino
Raffaele Russo fantasista dell'Avellino
di Francesco Guarino
Martedì 4 Aprile 2023, 11:40 - Ultimo agg. 13:07
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In una stagione da archiviare in fretta - la parentesi playoff per l'Avellino visto al Menti avrebbe il solo sapore di un placebo - il responso degli esami strumentali effettuati da Raffaele Russo dopo l'infortunio al secondo minuto di gioco a Castellammare è l'ennesima doccia fredda sul campionato biancoverde. 

Lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro: una sentenza senza appello quella emessa nel pomeriggio di ieri, che porterà l'esterno offensivo ex Messina in sala operatoria e lo terrà lontano per diversi mesi dal terreno di gioco, privando al contempo l'Avellino del suo uomo più imprevedibile, nella fase più cruciale del campionato.

I tempi di recupero saranno da valutare in corso d'opera in base alla riabilitazione.

Per quanto osservato in casi simili, l'attesa difficilmente sarà inferiore ai 6 mesi. Se basteranno poche settimane per recuperare la funzionalità di base dell'articolazione, serviranno invece diversi mesi per consentire al nuovo legamento di assorbire progressivamente carichi e sforzi.

E, dato da non sottovalutare, ulteriori settimane per mettere in condizione aerobica un calciatore che salterà completamente il lavoro estivo di preparazione atletica. Le impressioni a caldo - e le parole di Dario Rossi in conferenza stampa - avevano d'altronde lasciato poco spazio alle speranze sin da subito.

Il movimento anomalo del ginocchio di Russo, dopo l'anticipo rabbioso a centrocampo su Dell'Orfanello, era qualcosa di troppo familiare, di già visto e sempre con lo stesso risultato. La mente che guida il corpo in proiezione offensiva, il piede che si pianta sul sintetico e non segue più i comandi della testa, il ginocchio che cede di scatto e torna repentinamente in posizione. Solo una frazione di secondo, quanto è bastato per dare il via al calvario.

Dolore e rabbia passeranno e l'esterno biancoverde tornerà a graffiare l'erba alla sua maniera. Lo farà con la tranquillità di avere ancora le spalle coperte da un contratto in scadenza a giugno 2024, quindi con la maglia dell'Avellino addosso per tutta la prossima stagione. Col rimpianto però di non aver ancora siglato quel rinnovo fino al 2025 che sembrava cosa fatta nelle vacanze di Natale, e che invece non è stato poi messo nero su bianco.

Un rinnovo che sarebbe stato più che meritato per un giocatore arrivato con numeri da outsider e che ha tenuto a galla per lunghi tratti da solo l'Avellino della gestione Taurino. Dai 51 minuti di media con 3 reti nella scorsa stagione, Russo è passato a 73 minuti di impiego, con un numero di reti doppie e un incremento anche nella quantità di assist (6 contro 4).

Lo sgusciante esterno offensivo casertano ha infuocato le fasce sopperendo alla mancanza di continuità lungo le corsie che ha caratterizzato tutti gli altri interpreti della finora disastrosa stagione dei lupi. Con il suo addio a questo campionato, Rastelli si ritroverà ancora di più con le ali mozzate nell'assetto a 3 punte. Basti pensare alla necessità di adattare Trotta - ancora ai box per i fastidi a caviglia e scafoide - o alla non-prestazione di Tounkara contro la Juve Stabia: entrato al posto di Russo, l'ex Cittadella ha evaso sistematicamente i dettami tattici di Rastelli, costringendo il tecnico biancoverde a sostituirlo dopo 1 ora senza spunti degni di nota. Allo stesso modo un Di Gaudio sempre troppo evanescente e un Kanoute a corrente alternata non sono mai riusciti ad equiparare per continuità ed intensità le prestazioni del numero 10 in maglia biancoverde. L'assenza di Russo potrebbe spingere Rastelli ad un ultimo azzardo: ripiegare nuovamente su un assetto a 2 punte. Un ultimo jolly dal mazzo per far saltare il banco. In un'annata calcistica la cui coda assume un sapore sempre più amaro. 

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