Con la sua calma, la sua tranquillità, Giorgio Perinetti - nuovo direttore generale dell'Avellino - ha già spento le polemiche per il brutto campionato disputato dai lupi lo scorso anno. Il patron D'Agostino si è affidato ad un dirigente di lunga esperienza e tanti successi, il progetto del presidente è di costruire un club sempre più ambizioso e con Giorgio Perinetti in cabina di regia può farlo.
L'imperativo per il mercato sarà quello di cambiare, ma non di rivoluzionare la squadra.
Sarà un calciomercato lento, non è lecito aspettarsi da subito fuochi d'artificio. Ma i colpi arriveranno. Se a giugno tanti giocatori hanno ancora l'ambizione di poter andare a giocare in serie B, a luglio inoltrato in tanti dovranno fare i conti con la realtà e magari comprendere che è preferibile viversi un'esperienza in C, in una piazza importante come l'Avellino, anziché essere ai margini di un organico di serie B. Ecco perché i colpi decisivi Giorgio Perinetti li piazzerà probabilmente tutti a fine mercato. Ma, per quel tempo, Rastelli avrà comunque modo di cominciare il campionato con ragazzi che già conosce. Poi ci sarà tempo per le correzioni in corsa.
Un leader calmo, Perinetti vuole cambiare con degli aggiustamenti la squadra, magari nei ruoli chiave, ma non vuole fare rivoluzioni. Anche i calciatori che resteranno saranno chiamati così ad un'assunzione di responsabilità e dimostrare che nelle loro corde si può fare di più e meglio rispetto allo scorso anno. Più di tutto Perinetti ha riportato nel club un'aria nuova, serena, dopo le fibrillazioni dell'ultimo campionato.
In carriera Perinetti, cominciando con Fabio Cannavaro, di talenti ne ha scoperti e scovati tanti. Da Dybala a Belotti al Palermo, a Romero, Kouamé e Piatek al Genoa. Chissà che qualche campioncino non sia già sul suo taccuino e pronto a sbarcare in Irpinia. Le mosse sono state già preparate.