La Juve Stabia riparte, Langella: «Grazie a mio fratello Giuseppe. C'è entusiasmo ma restiamo coi piedi saldi a terra»

Il nuovo diesse Matteo Lovisa si presenta

Il primo giorno della nuova Juve Stabia
Il primo giorno della nuova Juve Stabia
di Gaetano D'Onofrio
Venerdì 23 Giugno 2023, 14:41 - Ultimo agg. 19:42
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Il velo scoperto sulla nuova stagione. Poche parole per il nuovo corso della Juve Stabia, che sarà targata da quest’anno solo Andrea Langella, dopo l’addio del socio e fratello Giuseppe, definito anno zero, per la necessità di cominciare a ricostruire un progetto a medio termine, con il residuo della debitoria legata al concordato dello scorso anno, e soprattutto per i tanti cambi nelle figure apicali di un club che vuole continuare ad essere uno dei più gloriosi vessilli del calcio campano. «In primis devo ringraziare mio fratello - queste le parole del presidente -, per quanto fatto in questi tre anni, ma anche per essere stato vicino fino all’altro ieri alla Juve Stabia, contribuendo anche all’iscrizione al prossimo campionato. Siamo all’inizio di un nuovo corso, partiamo dall’organizzazione settoriale, con persone che avranno responsabilità in verie aree, e di cui dovranno rendicontare. Partiamo anche dal nuovo responsabile dell’Area Tecnica, il giovane, ma già esperto Matteo Lovisa, ex Pordenone, a cui abbiamo già rifilato in B quattro reti – sorride -, e che arriva a Castellammare con la voglia di mettersi in gioco, tante idee che collimano con le nostre. Il nuovo allenatore? Lo annunceremo la prossima settimana. Stiamo già lavorando per il ritiro, che sarà ad Alfedena dal 22 luglio, e per una squadra che dovrà prima di tutto lottare per mantenere la categoria».

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A fargli eco il vice presidente, Vincenzo D’Elia: «Mi associo ai ringraziamenti a Giuseppe Langella per l’impegno, la passione di questi anni, e per quanto ha dato alla Juve Stabia.

Ripartiamo quest’anno con un’organizzazione nuova, la voglia di far bene, un socio unico, e convinti di poterci togliere ancora belle soddisfazioni».

A concludere il nuovo diesse: «Dopo tanti anni nella società di famiglia - spiega Matteo Lovisa -, avevo voglia di mettermi in gioco. C’è esperienza in tanti anni di C e di B, ma quello non conta, bisogna guardare avanti ed a quello che faremo d’ora in poi. L’allenatore? Dovrà essere uno in grado di imprimere subito il marchio alla squadra, le proprie idee, il proprio modo di fare calcio. Ci sarà una piccola rivoluzione nel gruppo di quest’anno. Sono un paio i calciatori che potranno essere venduti come patrimonio della società, sono convinto che faremo bene in un campionato difficilissimo».

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