Portici, Casa Reale presenta il suo progetto: «Qui per investire su giovani e territorio»

La promessa di Matachione: «Niente trasferimento di titolo, il calcio in città resterà vivo»

Emanuele Filiberto di Savoia alla conferenza di presentazione
Emanuele Filiberto di Savoia alla conferenza di presentazione
di Raffaella Ascione
Lunedì 10 Luglio 2023, 23:42
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Prima Savoia e Real Aversa, adesso il Portici. È ufficialmente scattato quest’oggi per il club azzurro, fresco d’acquisizione da parte della Casa Reale Holding SpA di Emanuele Filiberto di Savoia, il nuovo – ed inclusivo – progetto, sportivo e sociale.

«Cosa ci faccio qui? Semplice – ha esordito il principe Emanuele Filiberto di Savoia –, amo il sud Italia, amo Napoli e la regione Campania. Amo il territorio, la gente ed i giovani. Sono certo che potremo fare tante cose qui: abbiamo scelto il calcio non solo per passione, ma come aggregatore. Perché il Portici? Non volevamo che questa bella realtà fallisse ed è questo il motivo per cui abbiamo acquisito il club. Vogliamo investire sui giovani e sul territorio, ma non possiamo farlo da soli. Se investiamo sul territorio per l'aggregazione, per la formazione dei giovani, per la difesa dei nostri valori, mi aspetto una risposta da parte degli imprenditori locali. Potremmo farcela anche da soli, ma sarebbe molto più difficile. Le persone oggi ci hanno dato la fiducia e noi vogliamo restituirla sui campi di calcio e attraverso le iniziative per i giovani».

Continueranno a far parte del progetto Lorenzo Ragosta e la famiglia Noia. «Sono onorata e grata di essere coinvolta – così Giovanna Noia – e tengo a precisare che non stiamo lasciando.

Vogliamo accompagnare la nuova gestione perché siamo i primi a credere in questo progetto, condotto da imprenditori pronti ad investire nel calcio e nel nostro territorio. Per questo serve più partecipazione». Quindi Lorenzo Ragosta: «Questo passaggio di testimone è la migliore scelta per la città e per il calcio porticese. Avevamo necessità di un aiuto, di un supporto e lo abbiamo trovato in questo nuovo progetto che accompagneremo nella volontà di stabilizzare il calcio a Portici».

«Oggi l'unico proprietario delle quote societarie è la Casa Reale. Su questa base vogliamo creare la nostra identità, pronti a condividerla con chi vorrà»: ha esordito così il presidente Nazario Matachione, che ha poi chiarito un aspetto essenziale. «Tengo a smentire chi sostiene che l'anno prossimo si possa portare questo titolo sportivo altrove. Fin quando ci saremo noi della Casa Reale, il calcio a Portici rimarrà sempre vivo. Mi dispiace non sia presente il primo cittadino, ma ci saranno sicuramente occasioni per dialogare a proposito della situazione dello stadio, che ad oggi non è reputato adeguato. Il nostro intento è coinvolgere la città. Nel nostro staff tecnico sarà presente il presidente Ragosta: dal nostro punto di vista il Portici nel corso di questi anni ha avuto soltanto due tifosi: Pasquale Noia e Lorenzo Ragosta, che hanno sottratto tempo e soldi alle proprie famiglie. Questa città ha avuto la fortuna di avere degli imprenditori del genere, capaci di sostenere realmente e concretamente il Portici Calcio».

L’impegno sul territorio è una priorità assoluta: «Casa Reale – spiega Marcello Pica, amministratore delegato – offrirà una borsa di studio per meriti sportivi. Motivo per il quale questo progetto merita a nostro avviso il supporto di tutta la cittadinanza. Alle spalle c'è un gruppo di tecnici di altissimo profilo e vicini al territorio». Quindi Arcangelo Sessa: «Teniamo molto a questo progetto dalla forte vocazione etica, a cui lavoriamo da mesi».

Da ultimo, il neo tecnico azzurro Teore Grimaldi: «Mi hanno convinto la serietà del progetto, la schiettezza del presidente e il fatto di avere con lui un contatto diretto. A ciò si aggiunge la possibilità di lavorare per un progetto al cui centro ci sono i giovani; ci sono tutti i presupposti per fare bene».

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