I muscoli del Napoli vanno a pezzi. De Laurentiis è preoccupato (ma anche seccato) dopo questo ennesimo infortunio. Si ferma Juan Jesus a poco più di ventiquattr'ore dalla gara con il Bologna: un dolore durante la fase centrale dell'allenamento di ieri pomeriggio alla coscia sinistra. E l'impressione, in attesa degli accertamenti, è che anche lui sarà fermo almeno per una decina di giorni. Proprio come Rrahmani. Se tutto va bene, ma non è detto, torna con il Real Madrid. Insomma, il timore è che Garcia si trovi davanti a una fase di emergenza cronica. Dunque, non c'è più tempo di coccolare Natan e attendere che gli spunti il primo dentino: la fase dello svezzamento è finito. Oggi tocca a lui giocare al fianco di Ostigard. Pronto o non pronto, anche perché Rudi Garcia non ha alternative: il Napoli non è l'asilo nido. Esordio di una coppia baby, con il norvegese che ha 23 anni e il brasiliano appena 22. E se il brasiliano è un crac in fasce, come garantito da chi lo ha portato qui convincendo De Laurentiis a lasciar perdere Danso e Kilman, è il momento di dimostrarlo. O dentro o fuori, anche perché tutto si gioca sulla pelle del tecnico francese. Che se non vince oggi sarà atteso da altri giorni di via Crucis.
Cento giorni di Napoli (dall'annuncio del 15 giugno a oggi) e non c'è proprio nulla da festeggiare.
Natan è la grande scommessa del mercato estivo, pagato 12 milioni di euro, l'erede di Kim. E ora avrà tutti gli occhi puntati addosso. Un peso in più: le coccole sono finite, non ci sono piani B. Il Bologna giocherà con il tridente Ferguson, Karlsson e Zirkzee. È tra i peggiori attacchi della serie A. Poi anche con Udinese e Lecce sarà la stessa coperta corta. Là davanti c'è solo l'imbarazzo della scelta. Meno male. Motivo per cui è da Anguissa che servirà maggiore attenzione in copertura. Politano è destinato alla panchina: non sono stati giorni semplice i suoi, per il grave lutto familiare.