Bologna-Napoli, probabili formazioni: Ostigard e Natan al centro della difesa

Pagato 12 milioni, il brasiliano è l'erede di Kim

Natan col presidente Aurelio De Laurentiis
Natan col presidente Aurelio De Laurentiis
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Domenica 24 Settembre 2023, 08:00 - Ultimo agg. 16:45
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I muscoli del Napoli vanno a pezzi. De Laurentiis è preoccupato (ma anche seccato) dopo questo ennesimo infortunio. Si ferma Juan Jesus a poco più di ventiquattr'ore dalla gara con il Bologna: un dolore durante la fase centrale dell'allenamento di ieri pomeriggio alla coscia sinistra. E l'impressione, in attesa degli accertamenti, è che anche lui sarà fermo almeno per una decina di giorni. Proprio come Rrahmani. Se tutto va bene, ma non è detto, torna con il Real Madrid. Insomma, il timore è che Garcia si trovi davanti a una fase di emergenza cronica. Dunque, non c'è più tempo di coccolare Natan e attendere che gli spunti il primo dentino: la fase dello svezzamento è finito. Oggi tocca a lui giocare al fianco di Ostigard. Pronto o non pronto, anche perché Rudi Garcia non ha alternative: il Napoli non è l'asilo nido. Esordio di una coppia baby, con il norvegese che ha 23 anni e il brasiliano appena 22. E se il brasiliano è un crac in fasce, come garantito da chi lo ha portato qui convincendo De Laurentiis a lasciar perdere Danso e Kilman, è il momento di dimostrarlo. O dentro o fuori, anche perché tutto si gioca sulla pelle del tecnico francese. Che se non vince oggi sarà atteso da altri giorni di via Crucis. 

Cento giorni di Napoli (dall'annuncio del 15 giugno a oggi) e non c'è proprio nulla da festeggiare.

Perché quello di Jesus è l'ennesimo «risentimento muscolare» di questa stagione dove fin dai primi giorni il preparatore Rongoni è finito nel mirino. E anche qui: sotto-contratto c'era a giugno ancora Francesco Sinatti, braccio destro di Sarri prima e Spalletti poi. Che, solo quando ha capito che avrebbe avuto un ruolo secondario, ha scelto la rescissione del contratto. E ora sta con Lucianone in Nazionale. Non è certo oggi il momento del processo, ma è chiaro che al Dall'Ara non è un pomeriggio per tenerelli. Giocano al centro della difesa Ostigard e Natan, 45 anni in due. A meno che Garcia proprio non ce la faccia e decida di rivoluzionare mezza squadra, spostare Di Lorenzo in mezzo alla difesa e far esordire Zanoli come terzino. Chiaro, non dovesse giocare Natan sarebbe una sorta di bocciatura plateale al mercato estivo. Ma è una situazione per certi versi allucinante: certo, sono incognite che si sapeva bene di dover affrontare, come si sapeva già dalla scorsa estate (quando erano suonati i primi allarmi muscolari, fin dai ritiri in Trentino e in Abruzzo) che il ruolo del preparatore atletico sarebbe stato delicato. Perché il Napoli ha alle spalle due anni di lavoro fisico e atletico molto particolare e non è questione di stabilire quale sia migliore o peggiore, né una questione di colpe: semplicemente era scritto che ci si sarebbe dovuti confrontare con quella realtà. A cominciare dalla «spremitura» di una rosa che l'anno scorso ha avuto un consumo di carburante - energie fisiche e psichiche - straordinario. 

Natan è la grande scommessa del mercato estivo, pagato 12 milioni di euro, l'erede di Kim. E ora avrà tutti gli occhi puntati addosso. Un peso in più: le coccole sono finite, non ci sono piani B. Il Bologna giocherà con il tridente Ferguson, Karlsson e Zirkzee. È tra i peggiori attacchi della serie A. Poi anche con Udinese e Lecce sarà la stessa coperta corta. Là davanti c'è solo l'imbarazzo della scelta. Meno male. Motivo per cui è da Anguissa che servirà maggiore attenzione in copertura. Politano è destinato alla panchina: non sono stati giorni semplice i suoi, per il grave lutto familiare. 

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