Napoli, Bakayoko arriva in sordina
web scatenato: «Scandalo Covid in A»

Napoli, Bakayoko arriva in sordina web scatenato: «Scandalo Covid in A»
di Delia Paciello
Martedì 6 Ottobre 2020, 19:18
6 Minuti di Lettura
Mentre sui social si parla solo di Juve-Napoli, il mercato azzurro si chiude quasi nel silenzio nonostante i colpi di scena. Proprio nelle ore in cui le immagini dei bianconeri da soli in campo fanno il giro del mondo scatenando commenti e ironie, arriva quasi in sordina a Napoli un signor calciatore, Bakayoko. Qualcuno però, fra il caos, si accorge della grande operazione di mercato chiusa da Giuntoli e dal suo staff: «Giocatore fortissimo, ora finalmente il Napoli è completo»; «Che squadra, quest'anno che non abbiamo parlato di scudetto possiamo essere davvero competitivi»; «L'acquisto che mancava è arrivato, ora possiamo davvero concorrere per grandi traguardi», si legge sui social. Nel momento in cui i tifosi hanno avuto modo di apprezzare le qualità di Osimhen, riscoprono Lozano e vedono un attacco super e una difesa solida guidata dalla conferma di Koulibaly, era proprio il centrocampo a destare qualche dubbio. La new entry però, chiesta da Gattuso e apprezzata anche dai rossoneri che lo salutano con affetto per il ritorno in Serie A, pare aver messo tutti d'accordo e dare nuove speranze ai napoletani per il campionato - almeno per quanto visto in campo - con un Napoli al momento superiore a tutte le altre concorrenti, anche se con una partita in meno da recuperare (è così che pare destinata a chiudersi la faccenda quasi ironica dello Juventus Stadium).

Intanto mentre Napoli gioisce per i nuovi arrivi e per la permanenza di K2, arriva anche qualche lacrima: l'amatissimo Callejon pare essere finito alla Fiorentina. «Non era vero allora che  voleva tornare in Spagna? Ha detto chiaramente di voler restare in Italia. Perchè allora non è restato a Napoli?», è la domanda di molti, fra rammarico e nostalgia. Secondo persone vicine a Josè tuttavia il mancato rinnovo col Napoli sarebbe scaturito da un trattamento diverso da parte del club riservato solo a Mertens: mentre al belga è stato concesso un rinnovo con uno stipendio soddisfacente, la stessa proposta non sarebbe arrivata allo spagnolo che ha impregnato di sudore il campo del San Paolo. E davanti a questo Callejon avrebbe ringraziato e salutato con rispetto. Una piccola minoranza la prende con filosofia, e ironizza: «Se va a sostituire Chiesa, almeno per coerenza lo scambio doveva essere con noi, non doveva andare alla Juve». Fatto sta che in tanti sentono la sua nostalgia e sono tristi a pensarlo ora in viola. «Non ce la faccio a vederlo con quella maglia, ormai era uno di famiglia», scrive qualcuno. 

Maglia che invece pare aver rifiutato Milik, insieme ad ancora altre maglie di diversi colori: una volta l'ingaggio, una volta gli arretrati, un'altra volta ancora le commissioni degli agenti, e alla fine il polacco pare destinato a restare a Napoli, ma senza aver firmato il rinnovo e dunque fuori rosa. «Arek si merita di non giocare. Lo abbiamo aspettato tanto tempo con tutti gli infortuni che ha avuto e si comporta così», «Neanche un po' di riconoscenza per una squadra che lo ha aspettato, gli ha dato spazio quando voleva e già a fine campionato si è mostrato pure in campo svogliato e strafottente»; «Non mi piace un calciatore che si comporta così, merita di essere fuori rosa», sono le sentenze del web.

Intanto l'attenzione del popolo del web ancora è puntata sul caso di sabato, ancora si discute se la Juve e il regolamento della Lega Serie A siano al di sopra della legge, nonostante pure nell'ultimo verbale Cts sul calcio sia specificato che è consentito giocare a meno che non avvengano altri impedimenti imposti dal governo o dalle Asl, che hanno la massima autorità nel caso specifico. Ad aprire nuove polemiche il fatto che anche Bonucci e Chiellini siano stati bloccati dall'Asl di Torino prima della partenza per Coverciano, in Nazionale, in attesa di ulteriori controlli. Se Bonucci e Chiellini restano bloccati, tuttavia altri giocatori avrebbero già lasciato il J Hotel lunedì senza attendere il secondo tampone: si tratterebbe di Ronaldo, Cuadrado, Dybala, Bentancur, Danilo, Demiral e Buffon. I primi cinque in direzione dei ritiri delle rispettive nazionali. A quanto pare invece i giocatori avrebbero dovuto rispettare l’obbligo di restare a casa e non avere contatti con l’esterno. «Sono i soliti delinquenti»; «Ma sanno quanto è grave comportarsi così e fregarsene che c'è una pandemia in atto?»; «Ma i giocatori non sono soggetti alle stesse regole delle persone comuni?», bacchetta il popolo del web. Qualcuno incalza e punta il dito: «Se anche a Genova le Asl avrebbero fatto quello che hanno fatto le Asl di Napoli forse ora non saremmo in questa situazione», «La dirigenza del Genoa dice fieramente che non hanno fatto alcuna comunicazione all'Asl dopo i casi di positività e quindi sono partiti allegramente a contagiare con tutta la squadra: ma nessuno interviene?»; «Fanno controlli sulle nostre procedure perchè non siamo partiti per non contagiare, non fanno controlli su chi parte e contagia, come i rossoblu?».

È certamente questo l'argomento che tiene banco nelle piazze virtuali e non solo, e probabilmente se ne parlerà ancora per un po', almeno finchè non verrà ufficializzata la decisione della Figc sulla minaccia dei 3 punti assegnati a tavolino. Certo, in realtà la posizione dura della federazione è dovuta al fatto che questa situazione creerà un precedente per rimandare anche altre partite con squadre con pochi positivi in rosa. Cosa che mette a rischio il normale svolgimento del campionato nei tempi stabiliti. Qualcuno avrebbe volentieri fatto finta di niente, continuando a giocare senza bloccare il businness, ma l'esperienza in casa rossoblù ci insegna che i giocatori a contatto con dei positivi possono incubare il virus e non risultare subito positivi, ma mischiare altri colleghi durante le gare. Ed è per questo che la Lega Serie A avrebbe voluto far finta di niente, non considerare il tempo di incubazione, non consentire alle Asl di imporre l'isolamento fiduciario e far giocare i calciatori, rischiando. Perchè ora qualsiasi squadra anche con un solo positivo che è stato a contatto con il gruppo può essere bloccata.
Il mondo del calcio trema e cerca qualsiasi cavillo a cui appellarsi per non dare l'autorità alle Asl di competenza di bloccare una squadra di calcio, per invalidare il protocollo. Autorità sottolineata anche nell'ultimo verbale Cts, protocollo stabilito dalla legge in atto durante la pandemia.

«Tante attività chiudono, sono soggette a regole, vivono la crisi, e il calcio che prevede un inevitabile scambio di fluidi durante le gare deve far finta di niente»; «Non si dovrebbe giocare se non si possono mettere in sicurezza i giocatori e aspettare i tempi di isolamento della squadra dove ci sono positivi. Il virus può stare in incubazione»; «Il Napoli ha solo rispettato la legge, dovrebbero farlo tutti e giocare solo quando si può»; «Va rivisto tutto, quanto accaduto in Napoli-Genoa deve servirci da lezione», protestano in tanti.

E allora in un clima di incertezze, di accuse, di polemica, il mondo del calcio si perde. Napoli tuttavia è fiera del comportamento della squadra, e avverte: «Se la Juventus vuole i tre punti, se li guadagnasse in campo». Ma ora con Bakayoko, Osimhen, Lozano ritrovato, il gigante K2, dovranno sudare. Coronavirus permettendo.
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