Fu lui a portarci anche in quel sogno. Settembre di 35 anni fa, le due prime partite del Napoli in Coppa dei Campioni, l'antenata della Champions League a cui all'epoca potevano partecipare soltanto le squadre vincitrici dei campionati. Fu lui, Diego. Ci aveva dolcemente accompagnati con la sua classe alla conquista del primo scudetto e ora c'era la Coppa dei Campioni, vista dai napoletani soltanto in tv. Il sorteggio fu durissimo: Real Madrid. Sconfitta per 2-0 al Bernabeu e 1-1 al San Paolo, davanti ai 90mila che avevano versato complessivamente 4 miliardi di lire nelle casse del Napoli per assistere alla partita contro uno dei più forti club al mondo.
Napoli-Liverpool sarà la prima sfida Champions al Maradona. Da poco meno di due anni si chiama così il San Paolo: un naturale tributo al Campione, scomparso il 25 novembre 2020, che ha scritto la storia. Il giorno dopo la sua morte il gli azzurri allenati da Gattuso giocarono una partita di Europa League contro il Rijeka. Indossarono una maglia a strisce bianche e azzurre, i colori della Seleccion argentina, e dedicarono la vittoria all'Eroe degli scudetti e della Coppa Uefa, il ragazzo del Barrio che aveva il cuore napoletano.
Il Liverpool è l'Inghilterra e l'Inghilterra è quel pomeriggio d'estate dell'86 all'Azteca di Città del Messico, in cui Maradona usò le sue armi per vincere una battaglia non solo calcistica: la classe (il Gol del Secolo) e l'astuzia (la Mano de Dios).