Mazzarri come Ancelotti: la Champions e poi l'addio?

Il Barça anziché una grande sfida può essere l'ultimo atto per Walter

Mazzarri sulla panchina del Napoli durante la partita contro il Genoa (Foto Ssc Napoli)
Mazzarri sulla panchina del Napoli durante la partita contro il Genoa (Foto Ssc Napoli)
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Lunedì 19 Febbraio 2024, 07:41 - Ultimo agg. 12:48
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Quando due mesi fa uscì dalle urne l'accoppiamento col Barcellona per gli ottavi di Champions League, Mazzarri provò un brivido. Ma questa sfida non potrà giocarla con l'orgoglio di sfidare uno dei club più titolati al mondo, quei blaugrana che hanno eliminato il Napoli nei precedenti confronti europei, piuttosto con il timore che questo potrebbe essere l'ultimo atto sull'amata panchina azzurra. Rischia di non arrivare al centesimo giorno di lavoro con la squadra, iniziato il 14 novembre con un laconico comunicato sui social: «Bentornato Walter». Già, bentornato.

Mazzarri come Ancelotti, nel senso che potrebbe lasciare il Napoli dopo una partita di Champions come accadde per Carletto nel dicembre 2019, quando venne licenziato dall'amico (?) De Laurentiis anche se aveva guadagnato l'accesso agli ottavi. Pagò lo scontro in atto all'interno della squadra, che pochi giorni prima si era ribellata al diktat presidenziale del ritiro prolungato a Castel Volturno. Mazzarri cosa pagherebbe? I risultati, certo: davvero deprimenti, inferiori a quelli di Garcia, che alla vigilia di Napoli-Barça compie sessant'anni e sicuramente non brinderà alle disgrazie degli azzurri. Non è il tipo, ha stile, al contrario del suo ex presidente che non vedeva l'ora di rivelare di averlo mandato a vaffa durante la partita contro l'Empoli, l'ultima in panchina. Mazzarri paga anche altro. L'assenza di un autorevole conoscitore del calcio all'interno di questo Napoli costretto a rivoluzionare il proprio assetto dopo gli addii di Spalletti e Giuntoli, ovvero di un interlocutore su cui ragionare sugli aspetti tattici. Non lo è De Laurentiis, tali non si sono rivelati Micheli e Meluso per quanto si è visto in questi mesi.

Mazzarri le ha provate tutte, ha perfino indossato la tuta da allenatore operaio come Spalletti in occasione dell'ultima disastrosa partita col Genoa. La sensazione è che il suo tempo stia per scandere, forse a prescindere dall'esito di Napoli-Barcellona. Si fanno due ipotesi per la sostituzione. Calzona, ct della Slovacchia qualificata agli Europei che non ha mai allenato un club, e Giampaolo, che di club ne ha allenati tanti e in tutte le categorie subendo nove esoneri nella sua carriera.

Garcia, Mazzarri, adesso forse Calzona o Giampaolo: chi l'avrebbe mai immaginato dopo la gloria dello scudetto di Spalletti?

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