Napoli-Union Berlino 1-1, Raspadori alza la testa: «Ci vuole più cattiveria»

«Ci siamo lasciati prendere dalla foga di segnare»

Jack Raspadori contro Leonardo Bonucci
Jack Raspadori contro Leonardo Bonucci
di Angelo Rossi
Giovedì 9 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 10 Novembre, 07:16
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È tutta da decifrare l'atmosfera dello spogliatoio azzurro. Un misto di rabbia e di delusione, perché il concetto espresso subito dopo la gara da Politano è quello condiviso anche dagli altri compagni di squadra. Gettata alle ortiche un'occasione più unica che rara di mettere un piede e mezzo negli ottavi di Champions, con la prospettiva, e questo fa rabbia, di doversi giocare tutto nell'ultima partita contro il Braga. Per giunta in un Maradona che Garcia si augurava tornasse ad essere un fortino e che invece si conferma tabù.

Il resto è delusione. Per essere caduti ancora una volta nel tranello dei facili errori e di quel pizzico di presunzione che ha condizionato una parte del primo tempo. Eppure Elijf Elmas, carta a sorpresa nel derby di Salerno e ieri tenuto in panchina da Garcia, aveva messo in guardia i suoi prima del fischio d'inizio: «Non esistono partite facili in Europa, guai a fidarci del fatto che i tedeschi sono reduci da dodici ko di fila.

Bisogna giocare bene e portare a casa tre punti fondamentali. Stiamo cercando di assimilare le idee del tecnico, questo non è il nuovo Napoli ma lo stesso di Spalletti». Ahi ahi, niente di più falso alla luce della prestazione di ieri sera: i campioni d'Italia hanno giocato poco e male, subendo un gol da polli e sprecando l'impossibile negli ultimi venti metri. Altro che stesso Napoli della passata stagione: raramente si sono viste tanta paura e tanta imprecisione al momento di concludere. 

«È vero, non siamo stati impeccabili»: la voce del capitàno quasi rimbomba nel ventre dello stadio silenzioso e deludente, dove fanno rumore soltanto i festeggiamenti dei calciatori berlinesi. Lo sguardo di Giovanni Di Lorenzo è accigliato, è facilmente leggibile la sua delusione. «Eravamo in vantaggio e ci siamo lasciati sorprendere, non c'è dubbio che si sia trattato di un nostro errore. Non so perché abbiamo battuto troppo velocemente il calcio d'angolo, non c'era motivo per affrettarsi e così il loro contropiede ci ha trovato spiazzati, fuori posizione. Una squadra come la nostra, in casa e in vantaggio, non si può permettere il lusso di subire una ripartenza del genere. È stato un episodio, d'accordo, ma in Champions sono gli episodi a decidere le partite». È un pareggio che non ci sta? «Assolutamente no. Dispiace per la gente, volevamo tornare a vincere davanti ai nostri tifosi e sfatare questo tabù negativo che ci perseguita. Non ci resta altro da fare che dare l'impossibile nelle prossime due sfide per centrare la qualificazione».

Eppure il Napoli era riuscito a sbloccarla, che pareva la cosa più difficile. «Anche a Berlino ricorda il capitàno non fu facile trovare il gol ma qui, avendo segnato nel primo tempo, non dovevamo sbagliare: i momenti decisivi andavano gestiti meglio e non ci siamo riusciti». 

 

Jack Raspadori offre un'altra chiave di lettura, anche questa autocritica. «Ci siamo lasciati prendere dalla foga di voler segnare subito la seconda rete, siamo stati troppo feroci e loro ci hanno puniti. Sappiamo bene che il pareggio del Berlino è un nostro grave errore, è inspiegabile prendere una ripartenza del genere. Dopo il loro pareggio la gara si è fatta difficile, non siamo stati costanti fino alla fine e questo è capitato anche altre volte. C'è poco da fare, bisogna soltanto lavorare e migliorarsi. Dove dobbiamo progredire? Credo in continuità e cattiveria per annullare certi momenti di appannamento che spesso ci penalizzano, proprio come è accaduto questa sera. Il duello con Bonucci è stato equilibrato, lui ha fatto quello che deve fare un difensore, era immaginabile che il Berlino venisse a giocare in difesa puntando sulle ripartenze. Abbiamo dato tutto quello che avevamo ma non è stato sufficiente». Deluso anche Rrahmani, alle prese con il problema della sua Nazionale: non ha ancora deciso se rispondere alla chiamata del Kosovo o rifiutare e rendersi disponibile per Napoli-Empoli. 

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