La croce addosso a Jack. Facile, c'è lui là davanti a non vedere mai la porta, a non trovare mai una combinazione. Ma da quando c'è Mazzarri l'attacco stellare, quello per cui De Laurentiis ha speso milioni di euro, è andato in tilt. L'ultimo gol in trasferta degli azzurri in campionato con Walterone è arrivato proprio in occasione dell'esordio, a Bergamo, con l'Atalanta. Minuto 79, segna Elmas. E poi? Più nulla. La luce si è spenta, buio in sala. Tutto è svanito. Nessun gol alla Juventus, nessuno alla Roma e ancora la serie infernale prosegue con il Torino e ancora ieri. E in più l'aggravante: nessun tiro in porta. Perché quelli di Gaetano (d'esterno) e quello su punizione (a lato) di Zielinski non possono certo essere considerati dei pericoli. Almeno a Riad, nella finalissima con l'Inter, Kvara ci aveva provato a impensierire il portiere avversario. Ieri sera no, manco le briciole. Ed è normale che tocchi a Jack Raspadori finire sul banco degli imputati. Anche se più che il carnefice, lui è la vittima designata in questo momento. Mister 35 milioni è nato per il 4-3-3 e ieri con la Lazio ha fatto quello che poteva. Ma che non è una cosa che a lui piace.
Zero a zero e tanti hurrà.
Con Garcia giocava sempre, da disposizione presidenziale. Perché per De Laurentiis doveva sempre essere usato, in qualsiasi ruolo. Anche se Jack vuole giocare là davanti, prima punta. Con Osimhen, quando la stella nigeriana tornerà, avrà difficoltà a trovare spazi. È in piena crisi, ovvio. Anche se non è colpa sua, non può essere colpa sua. Piccolino e scattante, la Lazio lo ha divorato là in difesa. Come da programma. Non c'era un piano B per sostenerlo ed è evidente che la solitudine del numero 9 qui all'Olimpico l'ha pagata a caro prezzo. Carissimo. Non si è tirato indietro, finché ha potuto ha provato a mettersi in evidenza. Ma anche l'Italia ha bisogno di un altro Raspadori, perché non può essere solo colpa del modulo se è ormai relegato a uno qualsiasi. Ed è un peccato. Una metamorfosi non da poco, perché tutti guardano al bomber di Bentivoglio come una specie di talismano. Forse, ha pagato anche l'esclusione dalle due gare di Supercoppa. Forse inizia anche ad accusare il colpo di sentieri scavalcato nelle gerarchia da Simeone. E ora con l'arrivo di Ngonge il timore che possa succedere ancora qualcosa d'altro. In ogni caso, bisogna recuperare il soldato Jack. E farlo velocemente.