Ia e lavoro, gli italiani la ritengono una grande opportunità per il proprio futuro

Ia e lavoro, gli italiani la ritengono una grande opportunità per il proprio futuro
di Guglielmo Sbano
Martedì 5 Dicembre 2023, 11:42
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Future of work, l’ultima ricerca ServiceNow, leader globale nei workflow digitali, rivela come gran parte dei lavoratori italiani, oltre il 50%, ritiene che l’intelligenza artificiale sia la più grande opportunità per il proprio futuro lavorativo.Secondo gli intervistati, la creazione di file Excel è destinata ad essere il compito più affidato alla nuova tecnologia, l'80% l'ha già utilizzata o prevede di utilizzarla per questo scopo. A seguire la revisione di documenti (77%) e la stesura di e-mail o post sui social network (75%, il 48% la utilizza già). Il 51% ritiene, inoltre, che l’intelligenza artificiale aumenterà la produttività della forza lavoro, la chiave per un’implementazione di successo si basa, però, su interpretazioni e informazioni chiare. Attualmente tre persone su dieci non capiscono come l’intelligenza artificiale generativa li potrebbe supportare nel loro ruolo (31%) e il 43% ammette di non avere le capacità tecniche necessarie per lavorare con i sistemi di intelligenza artificiale.

Dai risultati dello studio emerge anche che l’Ia e la programmazione dovrebbero essere materie di studio per i ragazzi sotto i 18 anni, rispettivamente per il 70% e il 76% del campione intervistato, mentre il 69% concorda sul fatto che nel mondo digitale moderno dovrebbe essere istituita una qualifica standardizzata per le competenze digitali che i datori di lavoro possano riconoscere. Al riguardo, il 66% del campione concorda sul fatto che una formazione aggiuntiva sulla tecnologia o su competenze digitali,aiuterebbe a sentirsi più sicuri delle proprie prospettive di carriera e il 65% si è attivato in questa direzione in prima persona. 

Di contro, solo la metà dei lavoratori italiani (48%) pensa di possedere tutte le competenze necessarie per avere successo durante tutta la propria carriera ed una percentuale simile (46%) ritiene che avrà bisogno di ulteriore formazione per mantenere una posizione rilevante sul mercato.

Il campione di età compresa tra i 18 e i 34 anni, inoltre, ha più fiducia nelle proprie capacità (53%) rispetto ai colleghi di età superiore. Nonostante la necessità di sviluppare competenze digitali sia riconosciuta, oltre un terzo (37%) trova difficile conciliare gli aggiornamenti con il proprio programma di lavoro e teme che, in un contesto di cambiamento costante, le competenze sviluppate possano rapidamente diventare obsolete (43%).

“L’Ia è il futuro e questo studio ci aiuta a capire cosa pensano i lavoratori italiani e come siano già coinvolti in un suo utilizzo. ServiceNow è in prima linea nella creazione di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di permettere ai dipendenti di svolgere al meglio il proprio lavoro per dedicare più tempo ad attività di maggior valore”ha affermato Filippo Giannelli di ServiceNow Italia. 

Considerando l'attuale panorama tecnologico e i possibili sviluppi futuri, il 34% afferma anche che vorrebbe avere più tempo e risorse per aggiornare le proprie competenze, mentre il 21% preferirebbe aver intrapreso un percorso professionale diverso. Il 13% sta valutando la possibilità di cambiare settore e riqualificarsi. 

Per concludere, i progressi tecnologici sono accompagnati anche da ottimismo: il 72% dichiara di essere entusiasta di sviluppare le proprie competenze digitali nel corso della propria carriera e il 73% riconosce che le competenze digitali forniscono un vantaggio nel mondo degli affari. Inoltre, il 66% concorda sul fatto che le nuove tecnologie aiutano a raggiungere il proprio potenziale.

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