«Non partecipo a manifestazioni del Pd. Non temo l'autonomia differenziata, a patto che tutti possano partire dagli stessi nastri. Se così fosse, poi ce la giochiamo tutti sulla meritocrazia». Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, rispedisce al mittente l'invito ai sindaci di Elly Schlein alla manifestazione contro la riforma sull'Autonomia differenziata. L'appuntamento, deliberato dall'ultima direzione nazionale del Pd, si terrà a Napoli il prossimo 14 e 15 luglio ed è rivolto a tutti gli amministratori del Sud Italia, non solo a coloro che militano nel partito, che sono preoccupati dalle possibili conseguenze negative che il disegno di legge, firmato dal Ministro leghista Roberto Calderoli, potrebbe avere sulle realtà meridionali. Festa marcherà assenza all'appuntamento di metà luglio perché, spiega, «non sono più iscritto al Pd quindi non partecipo a manifestazioni indette da quel partito. Ho dato vita al mio movimento civico, con cui ci ripresenteremo in maniera autonoma alle prossime amministrative. Il tema dell'autonomia differenziata è complesso e certo non può essere trattato in maniera dogmatica». Ma, al netto delle scorie politiche che ancora caratterizzano il confronto tra il sindaco e il suo ex partito, resta il tema di una riforma su cui anche la Banca d'Italia chiede prudenza e gradualità per scongiurare il rischio di generare una vera e propria rottura finanziaria e sociale del Paese. Se tanti sindaci e presidenti di Regione, De Luca compreso, esprimono preoccupazione, le riflessioni di Festa appaiono meno drammatiche: «Non ho alcun timore a confrontarmi con i colleghi sindaci del Nord o di altre zone d'Italia, a patto che però si parta tutti dallo stesso punto. Al Governo dico: consentiteci di avviarci alle stesse condizioni e poi sarà premura di ognuno di noi dimostrare capacità amministrative all'altezza. E, sono convinto, a queste condizioni noi potremmo essere tra i primi».
Il sindaco, dunque, non si dice contrario a priori alla riforma della discordia. E questo nonostante solo un mese fa, ad inizio maggio, maggioranza e opposizione votarono compatte, al netto dell'esponente della Lega, Monica Spiezia, a favore di una mozione contro l'autonomia differenziata. Ad ottenere l'assenso dell'aula, sindaco compreso, fu il consigliere del M5s Ferdinando Picariello che con il suo documento ha impegnato assise e amministrazione a sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica degli articoli 116 e 117 della Costituzione, prevedendo per le Regioni una limitazione alla richiesta di nuove competenze, con l'introduzione di una clausola di supremazia a tutela dell'unità giuridica ed economica della Repubblica, di sollecitare la definizione dei livelli essenziali di prestazioni e degli altri strumenti perequativi e l'eliminazione delle attuali diseguaglianze, a partire dai criteri per il riparto del fondo sanitario nazionale.