C'era una volta un giovane studente in medicina di una piccola città di provincia rapito dalla passione per il giornalismo. Oggi Gigi Marzullo compie 70 anni. Dal 1983 su Rai Uno a cui ha giurato amore eterno: sono in pochi a poter vantare una longevità simile sulle rete ammiraglia. Dove ha saputo creare un format televisivo (con annesso lessico), di assoluto successo, e poi diventare personaggio, travalicando il suo giardino notturno prima da Fazio a Che tempo che fa? ed ora ad Uno Mattina Estate. «Ho dovuto cambiare le mie abitudini, ma a volte in tv la sera danno dei film a cui non resisto. L'altra sera ho tirato tardi per guardare Napoli violenta con il mitico Maurizio Merli: Cine34 un canale della "concorrenza" che seguo sempre». Si sente un eterno ragazzo Marzullo dopo 70 anni intensi, ricchi di presente, vissuti in larghezza per dirla alla De Crescenzo: «In realtà non me ne rendo ancora conto. Sono talmente legato al mio lavoro che vivo come se ne dovessi vivere altri 70. Alle volte penso di non aver fatto nulla e che tutto deve cominciare. Ed è una bella sensazione».
I suoi esordi giornalistici a Radio Irpinia e Tele Avellino: lì si accese la passione. Ma c'è anche una laurea in medicina appesa al muro: «Se non fosse andata bene, sarebbe stato quello il mio futuro. La psichiatria era ed è la mia passione». Marzullo ha vissuto il pionierismo dell'informazione radio televisiva in Irpinia: «C'era un entusiasmo diverso.
La politica irpina da locomotiva nazionale è diventata vagone regionale: «Dipende dai giovani. Anche nella politica, come nel lavoro, ci vuole un requisito fondamentale: la passione». Chi di Avellino si è innamorata è Antonella De Iulis, sua moglie dal 2018, sposata dopo 20 anni insieme. «Da romana ne apprezza la tranquillità, la pulizia e la possibilità di risolvere i problemi del quotidiano in poco tempo». Avellino per i coniugi Marzullo è rigenerante come la piscina di Cocoon: «La mia vera vacanza la faccio in città. Non amo molto il mare: mentre mia moglie va a Minori, mi piace bere una bibita in relax e guardare le persone che passeggiano. Ecco, forse da questo si capisce che sono invecchiato. Da giovane avevo la smania di andare via. Oggi voglio tornarci. Un appuntamento a cui non voglio mai mancare è la processione dell'Assunta». Magari ci andrà con la immancabile camicia a righe orizzontali bianche e blu: «Tutto è iniziato con una gag da Fazio. Ne ho un centinaio di tessuti differenti: lana, cashmere, cotone. Mi riforniva un atelier di Monza che ora ha chiuso. Adesso è Farella a Capri ad occuparsene».