Avellino, Martina torna in aula. La dirigente Carbone: «Avrà i terapisti al fianco»

Parla la dirigente scolastica

La piccola Martina con la madre Federica Saporito
La piccola Martina con la madre Federica Saporito
di Riccardo Cannavale
Mercoledì 13 Settembre 2023, 09:53
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«Nei primi giorni del nuovo anno scolastico, in ogni classe c'è sempre un numero elevato di insegnanti in compresenza. Ecco perché ho traslato di tre giorni l'ingresso in aula dei terapisti, per non creare affollamento. Nessuna chiusura, solo un eccesso di sicurezza». La dirigente dell'istituto comprensivo "Perna-Alighieri", Amalia Carbone, chiarisce la sua condotta rispetto a quanto denunciato da Federica Saporito. La mamma di Martina, una bambina autistica di dieci anni ha raccontato che oggi la figlia non potrà entrare in classe per il suo primo giorno di scuola a causa dello stop temporaneo alla presenza in aula dei terapisti Aba che affiancano, nei casi più gravi, i piccoli alunni con disturbo dello spettro autistico. I terapisti sono figure centrali nella vita dei bambini autistici, veri angeli custodi che li guidano nelle loro giornate, condividendone il linguaggio e fornendo loro quella sicurezza di cui hanno bisogno per affrontare la quotidianità.

Ma sono anche professionisti che si interfacciano con il docente di sostegno assegnato al bambino per uno scambio di esperienze utili a migliorare la vita nel gruppo classe. La giovane mamma aveva lamentato la sua delusione per quella che considera una mancanza di attenzione nei confronti della figlia. Il giorno dopo, la preside si dice amareggiata per l'esposizione mediatica ricevuta dalla scuola per la vicenda, a suo dire senza un valido fondamento. E ribadisce che il suo operato è stato incentrato esclusivamente a garantire le migliori condizioni di sicurezza a tutti i bambini che si accingono ad iniziare una nuova esperienza didattica.

«In questi primi giorni ci sono in ogni classe almeno cinque insegnanti, tra curriculari e sostegno - racconta -.

In attesa che entri a regime l'organizzazione, ho disposto l'ingresso dei terapisti a partire da lunedì 18 settembre, a differenza di altri istituti cittadini che i terapisti non li fanno entrare per tutto l'anno. Tre, e non sette giorni, per evitare un sovraffollamento in classe. Tutto qua. Aggiungo che se la signora mi avesse contattato, sicuramente le saremmo andati incontro e avremmo trovato una soluzione». La professoressa Carbone dice di non aver condiviso le modalità adottate dalla mamma di Martina per manifestare la sua delusione rispetto alla decisione della scuola. «Non ho mai fatto mancare la mia disponibilità - assicura -, comprendo le difficoltà ma ho sempre supportato le famiglie e lo avrei fatto anche in questa circostanza se solo fossi stata avvertita. Ecco, diciamo che si sarebbero potuti attivare canali di comunicazione diretti evitando un clamore che non fa bene alla nostra scuola e che, ribadisco, trovo fuori luogo».

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Anche rispetto alla nomina dell'insegnante di sostegno, la dirigente la definisce una questione «surrettizia». «La programmazione c'è. La docente di sostegno è stata nominata dalle apposite graduatorie - assicura Amalia Carbone - e nel collegio dei docenti è stata incaricata sulla bambina, prendendo anche servizio. In ogni caso, anche laddove non fosse stato nominato il sostegno noi non abbiamo mai lasciato scoperto alcun bambino fornendo sempre il necessario supporto». La dirigente difende la sua organizzazione che, dice, si basa su due principi cardine: il mantenimento della sicurezza per tutta la popolazione scolastica ed il rispetto delle regole. «Non facciamo miracoli ma assicuriamo risposte essenziali. Però occorre tener presente che la scuola è scuola e deve fornire risposte ad una molteplicità di bambini». 

 

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