Operatori sociosanitari idonei ma mai assunti, appello all'Asl di Avellino

Con una lettera aperta al manager Mario Nicola Ferrante, il Comitato chiede lo scorrimento della graduatoria

Operatori sanitari in corsia
Operatori sanitari in corsia
di Antonello Plati
Lunedì 29 Maggio 2023, 18:06
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Sono risultati idonei al concorso, ma nonostante l'Asl di Avellino lamenti da tempo carenza di personale in questo ruolo, centinaia di operatori sociosanitari non vengono immessi in servizio perché le gradutorie sono bloccate.  Per questo, gli Oss si sono costituiti in Comitato e l'altro giorno hanno scritto una lettera aperta al manager di via Degli Imbimbo Mario Nicola Ferrante

«Siamo un gruppo di operatori socio sanitari idonei dei due concorsi pubblici banditi dall'Asl Avellino, con questa lettera ci appelliamo al manager Ferrante, alle istituzioni e a tutte le aziende del Sistema sanitario regionale della Campania di tener conto delle due graduatorie presenti sulla piattaforma regionale e di attivare i meccanismi di convenzione.

Invochiamo l'aiuto per dar voce alla nostra disperazione: il lavoro dovrebbe essere un diritto come recita la Costituzione, ma purtroppo per noi è diventato un tormento».

«Abbiamo superato concorsi, abbiamo fatto tanti sacrifici, abbiamo studiato, abbiamo tolto del tempo alle nostre famiglie, siamo mamme, siamo padri, siamo ragazzi con sogni da realizzare, nati in aree spesso poco considerate come quelle interne, chiediamo semplicemente la possibilità di poter lavorare e svolgere il nostro lavoro con professionalità, siamo risorse che la sanità campana potrebbe utilizzare».

«Ciò rappresenta un’opportunità per far fronte alle gravi carenze di organico e porre un lieve rimedio a ciò che quotidianamente apprendiamo anche dagli organi di stampa sui numerosi episodi che si tramutano poi in malasanità, per non parlare degli innumerevoli atti di violenza nei confronti dei sanitari in molte delle realtà sanitarie campane. Siamo disposti a lavorare su tutto il territorio campano, non chiediamo il lavoro sotto casa, non abbiamo mille pretese ma semplicemente di lavorare e mettere in campo la nostra professionalità».

«Chiediamo di non essere solo un numero in graduatoria, ma chiediamo di attuare al più presto le convezioni con altre aziende ospedaliere, prima che le graduatorie scadranno».

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