Benevento, crisi infinita sugli anestesisti del Rummo: più addii che assunzioni

Si riduce l'organico per le dimissioni di un medico

L'ospedale Rummo di Benevento
L'ospedale Rummo di Benevento
di Luella De Ciampis
Domenica 21 Maggio 2023, 10:54 - Ultimo agg. 13:46
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Si riduce ancora l'organico di Anestesia e rianimazione al «Rummo», in seguito alle dimissioni di uno specialista assunto, con contratto a tempo indeterminato alla fine del 2022. Scende, di nuovo, a 13 più il primario, il numero degli anestesisti in servizio, cui andrà ancora sottratto il professionista che entrerà in quiescenza a novembre, e ha già espresso la volontà di non voler prolungare la permanenza in ospedale, fino al compimento del settantesimo anno di età. Per quanto riguarda il giovane medico che ha rassegnato le dimissioni, in base alla normativa vigente, trascorsa la metà del periodo di prova, a entrambe le parti in causa è consentito di recedere dal rapporto di lavoro, senza obbligo di preavviso, fatti salvi i casi di sospensione per motivi diversi. Insomma, i termini giuridici tutelano, in toto, i medici che, dal momento in cui comunicano ufficialmente la volontà di recedere dall'incarico, sono liberi di andare via. Invece, se fosse l'ospedale ad assumere una decisione in tal senso, dovrebbe motivarla. Attualmente, degli anestesisti rianimatori presenti nei reparti dell'ospedale cittadino, uno presta servizio in Maternità, uno è dislocato in ambulatorio e tre sono esonerati dal turno di notte. La durata media dell'orario di lavoro non può superare le 48 ore a settimana, compresi gli straordinari.

Si tratta di un numero decisamente esiguo, a fronte dei 30 professionisti che servirebbero per coprire i turni delle 24 ore tra la neurorianimazione, la rianimazione centrale del Rummo, la rianimazione del presidio ospedaliero di Sant'Agata e le prestazioni in sala operatoria. Né si può pensare a soluzioni in grado di imporre ai medici di rimanere in servizio nella struttura in cui hanno effettuato il concorso, procedura che, invece, si può seguire con le assunzioni effettuate scorrendo le graduatorie regionali. In questi casi l'azienda può assumere, stipulando un contratto che obbliga il personale a rimanere in servizio per un quinquennio. A giocare un ruolo determinante sulla carenza di anestesisti sul territorio sannita, intervengono diversi elementi, a cominciare dal dato nazionale e regionale sul numero di anestesisti rianimatori, denunciato da anni dall'Aaroi Emac (associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani emergenza area critica), che ha fornito un censimento rigoroso e preciso sulle risorse umane sempre più insufficienti a far fronte alle esigenze del servizio sanitario nazionale. A questo si aggiungono sia la presenza massiccia nella graduatoria concorsuale del «Rummo» di anestesisti provenienti da altre aree della Campania, che ovviamente, sono interessati a trovare lavoro vicino casa, che l'impoverimento del settore a causa del blocco del turnover e degli iter concorsuali, protratti negli anni. Attualmente, l'ospedale cittadino dispone di una graduatoria concorsuale propria, costituita da 37 unità cui attingere per colmare i vuoti ma, se continua l'esodo dei professionisti in servizio, non si riuscirà mai a reintegrare l'organico. Peraltro, la graduatoria di merito è costituita da 3 specialisti e 34 specializzandi che non possono coprire i turni da soli ma devono essere supportati da un tutor. Risulta evidente come sia difficile uscire da questa fase di difficoltà oggettiva, in tempi ragionevolmente brevi per consentire il normale svolgimento di tutte le attività ospedaliere, garantite, in buona parte, dalle convenzioni con altre aziende ospedaliere e dalle procedure di autoconvenzionamento, attivate dal direttore generale Maria Morgante, che consentono agli anestesisti in servizio di lavorare per più ore. Nella stessa ottica, su richiesta del primario di Chirurgia d'urgenza, a causa della carenza di medici di Chirurgia generale e d'urgenza, è stata attivata la convenzione annuale, con l'ospedale dei Colli di Napoli per la fruizione di prestazioni aggiuntive per 120 ore mensili.

 

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