Coronavirus a Benevento, un altro
decesso e due nuovi contagiati

Coronavirus a Benevento, un altro decesso e due nuovi contagiati
di Luella De Ciampis
Lunedì 18 Maggio 2020, 08:52
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È morto ieri l'ultimo paziente in degenza in Terapia intensiva all'ospedale Rummo. Si tratta del 73enne di Cusano Mutri che da circa due mesi era ricoverato in gravi condizioni. L'uomo non era mai stato estubato da quando era risultato positivo al Covid-19. Sale dunque a 23 il numero dei decessi per Coronavirus, 16 dei quali riguardano residenti nel Sannio. In ospedale restano solo sei positivi in regime di ricovero, cinque dei quali in Pneumologia sub intensiva e uno solo in malattie infettive, ma aumentano di un terzo rispetto a sabato i casi sospetti, passati da 12 a 16. Mentre, dai risultati delle analisi dei 79 tamponi processati quotidianamente sono emerse altre due positività relative a residenti nella provincia di Benevento, che si aggiungono al positivo asintomatico di Montesarchio, proveniente dal nord e già in quarantena, e già conteggiato nel report dell'Asl. Scende, invece, a 39 il numero dei contagi, mentre sale a 143 quello dei guariti sanniti che hanno quasi quadruplicato i positivi.

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Siamo di fatto nella fase 2, accompagnati dal messaggio del sindaco Clemente Mastella. «Ci siamo dice le attività riapriranno tutte e da giovedì toccherà anche ai ristoranti. Tuttavia, dobbiamo essere molto attenti perché il virus non è stato ancora sconfitto e un suo ritorno ci farebbe precipitare nello sconforto. Sabato sono stato da Pasqualino, una persona speciale del rione Ferrovia che, dimostrando grande senso civile, ha detto alla mamma che sarebbe uscito di casa solo se glielo avesse detto il sindaco. Pasqualino è un modello del senso civico della nostra città, che ha affrontato l'emergenza con grande responsabilità e che dovrà continuare a farlo».
I TAMPONI
Intanto, continua l'operazione di screening, con Montesarchio e Bucciano, comune quest'ultimo in cui non ci sono più contagi, che consentirà di avere un quadro preciso dell'attuale stato di salute di una larga fetta di popolazione e che rappresenta una valida campionatura per capire il grado di diffusione del virus. Domani, invece, dalle10 alle 12.30 tampini presso il Comune di Apice. Proprio sull'esecuzione dei tamponi si sono create incomprensioni nel comune di Guardia Sanframondi. A postare sui social un messaggio sull'accaduto, il consigliere di maggioranza Raffaele Di Lonardo. «Lo screening scrive - doveva essere la conferma che il paese potesse ripartire al riparo da contagi e criticità. Un'indagine da fare nell'interesse della comunità secondo regole e criteri ben precisi e mirata agli operatori commerciali, ai professionisti e a tutti coloro che per funzione o ruolo maggiormente sono a contatto con la clientela, con l'utenza o con la cittadinanza. Purtroppo così non è stato, e anche stavolta regole e principi non hanno trovato dimora da noi. Quando ho saputo che quattro consiglieri comunali di minoranza non erano stati convocati, insieme a operatori commerciali, professionisti, con gli stessi requisiti di quelli convocati, ho deciso, essendo stato invitato in qualità di consigliere comunale, di non sottopormi al tampone. Ho deciso che non dovevo essere un privilegiato». La risposta del sindaco Floriano Panza non si è fatta attendere ed è arrivata sempre dai social. «Quattrocento cittadini - scrive si sono sottoposti al tampone, ma la scelta delle categorie è stata proposta dall'Asl ed è riferita solo a persone che sono state a contatto con il pubblico. Ne sono stati programmati altri per gli esercenti che apriranno nei prossimi giorni. Sottoporsi al tampone non è un obbligo ma un dovere civico di rispetto per gli altri. Gli inviti sono stati curati dalla Protezione civile e tutti sono intervenuti, seppure senza ricevere una comunicazione formale. Alcuni, purtroppo avvisati con poco anticipo, hanno inteso non presentarsi seppure attesi e i tamponi a loro destinati sono stati mandati indietro. Addirittura leggo sui social una ennesima polemica per non essere stati invitati, cosa non vera perché sono stati attesi per ore. Credo che qualcuno aspettasse solo l'occasione per far riemergere quel pessimo clima che speravamo fosse stato sconfitto da Covid-19. Se si intende collaborare, le porte sono spalancate».
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