Emergenza territoriale sì agli incarichi a tempo

Boccata d’ossigeno anche nei 2 carceri dove mancano ancora 10 camici bianchi

Medici all'ospedale San Pio
Medici all'ospedale San Pio
di Luella De Ciampis
Martedì 16 Aprile 2024, 00:00
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L’Asl approva la graduatoria per la disponibilità alle assunzioni finalizzata ad assegnare incarichi temporanei di sostituzione e di reperibilità nel servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) ed emergenza territoriale per il 2024, fino a quando le graduatorie non saranno aggiornate dalla Regione Campania. Il provvedimento potrebbe rappresentare una valida boccata d’ossigeno per sopperire alle necessità di personale medico in diversi ambiti, che si sta determinando anche per effetto dei numerosi pensionamenti degli ultimi mesi. In attesa dell’espletamento delle procedure per il conferimento degli incarichi a tempo indeterminato, in base a quanto previsto dalla normativa vigente, l’azienda ha l’obbligo di predisporre le graduatorie aziendali per il conferimento di incarichi provvisori volti a colmare le carenze di personale. Negli elenchi sono inseriti tutti i medici della graduatoria regionale residenti e non sul territorio, in possesso dell’attestato di formazione di Medicina generale insieme ai professionisti che frequentano il corso di formazione specifica; i medici che hanno acquisito l’abilitazione professionale successivamente alla data del primo dicembre 1994; i medici che sono nella fase di frequentazione dei corsi di specializzazione.

LE CRITICITÀ

Le istanze pervenute oltre il termine fissato per la presentazione delle domande sono in elenco, in una sezione dedicata, e verranno utilizzate solo in caso di carenza di sanitari inseriti nelle graduatorie ufficiali. Una soluzione «a tempo» che potrebbe essere di aiuto nell’attuale condizione di criticità non risolte proprio per carenza di medici, che si ripercuote anche sugli istituti penitenziari del Sannio dove, attualmente, i medici non sono stati ancora reintegrati rispetto all’anno precedente. Infatti, mancano a tutt’oggi sette camici bianchi nel carcere cittadino di contrada Capodimonte e tre nell’istituto minorile di Airola, come già nel settembre del 2023 aveva evidenziato il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello. Secondo il piano del fabbisogno del triennio compreso tra il 2021 e il 2023, l’Asl avrebbe dovuto reclutare 61 dirigenti medici, 11 dei quali da destinare alla sanità penitenziaria. L’attuale apertura del governo al superamento, entro l’anno in corso, dei tetti di spesa imposti alle aziende sanitarie e ospedaliere potrebbe rappresentare una nuova opportunità per la reintegrazione degli organici anche nel Sannio. «A distanza di 20 anni dal blocco del tetto di spesa sul personale sanitario – spiega Guido Quici, presidente nazionale della federazione Cimo Fesmed e primario del “Rummo” - arriva il primo segnale concreto del superamento del limite, attualmente vigente, pari al 50% della spesa sostenuta nel 2009.

Limite che, per un ventennio, ha impedito l’assunzione di medici e professionisti sanitari e sociosanitari con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato anche attraverso convenzioni o contratti di collaborazione coordinata e continuativa, o di formazione lavoro, penalizzando in modo drammatico le piccole realtà come la nostra. Si tratta di un primo importante passo che assicura maggiori opportunità ai medici specializzandi, limitando il ricorso ai gettonisti, nelle strutture in cui se ne fa uso, proprio attraverso il parziale superamento del tetto di spesa del 2009, anche se si corre il rischio di aumentare il precariato allungando ulteriormente i tempi per l’assunzione stabile di medici e sanitari».

A suo avviso «la vera necessità, quindi, sta nel garantire stabilità agli organici, comprendendo se il governo ha intenzione o meno di investire in sanità e nei suoi professionisti rendendo inoppugnabili le loro posizioni lavorative. In questa fase nessuna Regione, fatta eccezione per l’Emilia Romagna, ha mai superato il tetto di spesa creando un tesoretto non speso di oltre 2 miliardi di euro. Gli specializzandi finalmente riuscirebbero ad avere un inquadramento giuridico più dignitoso e si ricorrerebbe alle assunzioni a tempo indeterminato anche per ridurre i tempi di attesa dell’utenza. Intanto, come federazione, attendiamo l’elaborato finale, conoscendo perfettamente le attuali criticità più volte contestate, in attesa di una risposta definitiva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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