Sant'Agata de' Goti, ospedale «svuotato»: petizione degli attivisti e sos dei comunisti

Scende in campo anche il Partito Comunista

Sant'Agata de' Goti, ospedale «svuotato»
Sant'Agata de' Goti, ospedale «svuotato»
di Vincenzo De Rosa
Sabato 6 Aprile 2024, 08:28
4 Minuti di Lettura

Il «Movimento civico per l'ospedale» lancia una petizione online per chiedere al sindaco Salvatore Riccio ed al presidente del locale consiglio comunale Alfonso Ciervo la convocazione di una seduta aperta «che coinvolga istituzioni, associazioni e cittadini dei Comuni serviti dal presidio ospedaliero "de' Liguori" affinché si faccia fronte comune per la causa». Un'iniziativa che segue la denuncia degli attivisti circa il rischio chiusura, nelle ore serali, del Pronto soccorso della struttura di località San Pietro. Ipotesi, questa, smentita al momento sia dal sindaco Riccio che dal direttore generale dell'azienda «San Pio» Maria Morgante che ha garantito il massimo impegno del management per evitare la chiusura dell'unità.

Parole che però non hanno placato le polemiche né smorzato la preoccupazione della comunità. «La cittadinanza - si legge nel testo della petizione lanciata dal movimento - viste le preoccupanti notizie relative ad un ulteriore depotenziamento del Sant'Alfonso Maria de' Liguori e alla possibilità che il Pronto soccorso diventi Punto di primo intervento, interrompendo il servizio alle 20; considerato che il destino dell'ospedale sta procedendo in direzione opposta rispetto a quanto disposto per il nosocomio dalla Regione Campania con il decreto 41/2019, col quale si configura la struttura di Sant'Agata de' Goti come Presidio di Pronto soccorso in zona disagiata; e che tale situazione priverà, di fatto, la popolazione della più basilare assistenza sanitaria, chiede la convocazione ad horas di un consiglio comunale monotematico e aperto sulla problematica del de' Liguori, coinvolgendo i sindaci dei Comuni serviti dall'ospedale, le associazioni, i comitati e i cittadini affinché si faccia fronte comune per una causa che coinvolge tutti».

Richiesta che va a sommarsi a quella avanzata dai consiglieri di minoranza dei gruppi Pd e «Dei Goti» che hanno a loro volta auspicato la convocazione della commissione consiliare competente, sempre in forma aperta.

Di «situazione complicata» parla intanto il Partito Comunista di Sant'Agata de' Goti. «La realtà di oggi - si legge in un comunicato - è che risulta attivo un unico reparto, in cui comunque non vengono effettuati ricoveri per mancanza di personale medico.

Proprio per la carenza di personale medico, dal prossimo 11 aprile il Pronto soccorso potrebbe restare chiuso durante l'orario notturno, venendo degradato a Punto di primo intervento». «L'aurea mistica del governatore deve aver rassicurato sindaco e maggioranza consiliare, per cui, dall'amministrazione, continua a esserci (e ci sarà probabilmente sempre) un atteggiamento attendista sulla questione; atteggiamento che non può che definirsi sterile, infruttuoso e del tutto anacronistico - contestano dal Pci - rispetto a una sudditanza di stampo feudale». Nel comunicato le rassicurazioni di Riccio vengono definite «inconsistenti nei contenuti e politicamente insignificante».

 

«Oggi più che mai - l'appello del Partito Comunista - è necessario che si crei un fronte comune fra istituzioni territoriali e cittadini, unica possibilità di arginare da un lato la deriva nella fruizione di servizi medici, dall'altro di chiedere che si faccia "altro". I tagli alla sanità degli ultimi decenni saranno nulla al confronto di ciò che si prevede avvenga con l'autonomia differenziata. Se oggi molti già rinunciano a curarsi, cosa accadrà domani? Come possiamo rimanere inermi di fronte a tutto ciò? Riprendiamo in mano le nostre esistenze. Abbiamo fame di giustizia sociale: è tempo di studiare e coordinarci per la lotta comune. Solo uniti potremo mordere via le catene dell'indifferenza e del declino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA