La comunità cellolese saluta per l'ultima volta Giovanni Sasso, il commerciante quarantaduenne deceduto in seguito ad una lite finita in tragedia. Nel pomeriggio di ieri, presso la chiesa di San Marco e San Vito, in pieno centro, si sono tenuti i funerali. Il corteo che ha accompagnato Giovanni durante il suo ultimo viaggio era composto da non meno di centocinquanta persone, tra familiari, amici, concittadini e colleghi, provenienti dai vari comuni dell'alto casertano e non solo. All'arrivo del feretro in chiesa, sita a pochi passi dalla concessionaria di Sasso, dove era stata predisposta la camera ardente, un lungo e commovente applauso. «Ci lascia un grande uomo - hanno dichiarato alcuni conoscenti di Sasso, ancora increduli -. Giovanni era un lavoratore instancabile, pieno di energie, sempre disponibile con tutti. È impossibile commentare quanto accaduto. Ogni parola sarebbe superflua». È stato poi il parroco di Cellole, don Lorenzo Langella, a celebrare le esequie in una chiesa gremita in ogni ordine di posto, con oltre cento persone in attesa all'esterno. Nel corso della sua omelia, il sacerdote ha citato il passo di apertura della Quaresima, incentrato su due concetti cardine, il primato dell'amore e la banalità del male. Tra i presenti vi erano anche diverse figure istituzionali del territorio e il sindaco Guido Di Leone, che non ha voluto far mancare il proprio supporto alla famiglia Sasso. «Giovanni era un ragazzo pieno di vita - ha spiegato il sindaco -, l'intera comunità ha pregato per lui».
Nella giornata di ieri, in occasione delle esequie, l'amministrazione comunale ha inoltre disposto che la bandiera tricolore all'esterno del municipio venisse posizionata a mezz'asta, in segno di lutto cittadino. «Sono state settimane particolarmente difficili per la nostra città - fanno sapere dal Comune -, tutti conoscevano Giovanni. Questa tragedia ci ha lasciati davvero senza parole». Nel frattempo, continuano le indagini dei carabinieri di Cellole che stanno ricostruendo la dinamica della lite avvenuta lo scorso 9 giugno, terminata con la morte del commerciante quarantaduenne. A provocare la caduta di Giovanni quel venerdì pomeriggio fu M.E, diciassettenne del posto, al termine di un diverbio nato a causa di alcune bucce di noccioline che il ragazzo continuava a gettare all'ingresso della concessionaria Sasso. Dopo otto giorni di coma farmacologico presso la clinica di Pineta Grande, il quarantaduenne non ce l'ha fatta. Sulla dinamica sono ancora in corso accertamenti che risultano complicato perché nella zona in cui è avvenuta la lite non vi erano videocamere. Sarà il responso dell'esame autoptico a dare ai militari dell'Arma possibili indizi per ricostruire l'episodio e chiarire cause e responsabilità.