Morti nello schianto dell'ultraleggero due indagati, perizie su piper e campo

Padre e figlio morti dopo la caduta del velivolo in campagna

Luigi ed Enrico Amatore
Luigi ed Enrico Amatore
di Biagio Salvati
Lunedì 19 Giugno 2023, 09:04 - Ultimo agg. 11:51
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È omicidio colposo il reato ipotizzato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, a carico di due persone, nell'ambito dell'inchiesta sull'incidente aereo che lo scorso 10 giugno ha visto vittime Luigi e Enrico Amatore, padre e figlio, residenti a Mugnano di Napoli, 62 anni il primo ed appena 21 il secondo. Gli Amatore erano decollati per un'escursione sportiva dall'aviosuperfice di Castel Volturno il Delta Club Napoli e precipitati nelle campagne di Cellole, in località Pigna dopo una ventina di chilometri di volo. A pilotare il velivolo P2002 della Tecnam, c'era il giovane Enrico il quale aveva un brevetto per guidare gli ultraleggeri, una passione che l'aveva portato a fare anche il concorso per accedere all'accademia dell'Aeronautica. Sul fronte delle indagini, come atto dovuto, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati E.L. e E.D.B., presidente e gestore della scuola di volo nata negli anni Ottanta, difesi entrambi dall'avvocato Paolo Maria Di Napoli del foro di Napoli Nord. Intanto, il legale della famiglia Amatore a quanto pare, avrebbe chiesto agli inquirenti di eseguire un accertamento tecnico cosiddetto "irripetibile", attività di solito prevista quando c'è il rischio che cose, persone o stato dei luoghi possa essere soggetto a modifiche. Padre e figlio erano partiti dall'aviosuperfice una mezz'ora circa prima dell'incidente verificatosi verso le 10.40. Un destino crudele ha voluto che la programmata escursione sulla costa domiziana si interrompesse dopo trenta minuti di volo. Il Piper è caduto in un campo di ulivi, schiantandosi in un canale d'irrigazione.

Questo particolare ha evitato anche che il piccolo aereo potesse esplodere dopo l'impatto al suolo, in quanto il serbatoio era completamente immerso nell'acqua. Sul fronte delle indagini, invece, al momento ogni ipotesi che ha portato alla tragedia è ritenuta possibile: dal danno strutturale all'aereo a una manovra non corretta del pilota che avrebbe reso il velivolo ingovernabile; a un volo troppo a bassa quota, o forse ad un malore improvviso del pilota. La conferma potrà fornirla solo la perizia dei consulenti della Procura e senza la visione della scatola nera che non è in dotazione per questi velivoli. Nei pressi del rottame non è stato notato il paracadute di cui è dotato il mezzo aereo. In caso di difficoltà il pilota lo avrebbe azionato sicuramente, a meno che, appunto, non ne avesse avuto il tempo perché non aveva quota a sufficienza. Gli Amatore sono deceduti sul colpo e i Vigili del fuoco hanno dovuto lavorare non poco per estrarre le salme dalle lamiere accartocciate. Una famiglia sotto choc e due comunità, quella di Mugnano e Marano in lutto. L'altro giorno, a Mugnano si sono svolti i funerali di padre e figlio nella gremita parrocchia di San Biagio, nel cuore antico della città. Ad officiare l'omelia, don Mimmo Battaglia, il vescovo di Napoli

 

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