L'intelligenza artificiale: «La mozzarella eccellenza sul web e non è una bufala»

Sulla rivista ufficiale del Consorzio di tutela

La lavorazione della mozzarella
La lavorazione della mozzarella
di Mariamichela Formisano
Martedì 25 Luglio 2023, 08:59
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Si chiama ChatGpt, che sta per "Generative Pre-trained Transformer", ovvero "Trasformatore pre-addestrato generativo", progettato per generare testi di qualità umana in modo automatico. Ed è anche "il direttore" del nuovo numero della rivista ufficiale del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop, "Bufala News Magazine", per la quale ha scritto i testi e ha scelto foto a corredo dei servizi. «Abbiamo voluto fare un esperimento attraverso un numero speciale del magazine del Consorzio - ha fatto sapere il direttore del Consorzio di tutela Pier Maria Saccani -. Il mondo del food, in particolare del Made in Italy di qualità - ha aggiunto - ha numerose sfide da cogliere con l'evoluzione dell'intelligenza artificiale (Ia). Ovviamente la mozzarella sarà sempre realizzata solo da mani sapienti».

Ed è la prima volta che un periodico di informazione, nel settore dell'agroalimentare e dei prodotti Dop e Igp, viene realizzato da un'intelligenza artificiale generativa. L'Ia ha presentato se stessa, ha scritto articoli sulla mozzarella di bufala campana Dop e sul ruolo del Consorzio di tutela con risultati incoraggianti. Se non altro per il fatto che «non sono stati riscontrati pregiudizi sulla bufala campana, anzi - hanno fatto sapere dal Consorzio di tutela - emerge una chiara e completa percezione di quanto questo prodotto sia una vera "icona del made in Italy nel mondo", come viene definita da ChatGpt.

E non ci sono errori macroscopici nemmeno sul ruolo del Consorzio di tutela, fatta eccezione per gli ambiti di intervento». Qualche carenza è stata notata nella scelta delle foto, considerato che molte tra quelle scelte dal "direttore Ia" non fanno correttamente riferimento alla lavorazione della mozzarella Dop. Di contro, è ben chiaro l'incipit dell'articolo scritto da ChatGpt: «La mozzarella di bufala campana Dop è un tesoro gastronomico italiano ammirato e apprezzato sia in patria che all'estero. Questo formaggio fresco, cremoso e delicato è un'icona della cucina italiana e rappresenta l'eccellenza dei prodotti caseari tradizionali». Inoltre, sul lavoro dell'organismo di tutela, l'Ia scrive: «Il Consorzio svolge un ruolo fondamentale nella tutela e nella promozione di uno dei prodotti gastronomici italiani d'eccellenza. La mozzarella di bufala campana è un tesoro culinario con una lunga tradizione e un gusto unico, ed il Consorzio lavora per preservarne la qualità e l'autenticità, garantendo al consumatore un prodotto di alta qualità».

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Precisazioni che sottintendono i ben noti limiti del Gpt legati soprattutto al fatto che le fonti di riferimento dalle quali attinge sono quelle reperibili sul web. Ciò significa che il modello può assorbire e riflettere anche i pregiudizi e gli stereotipi presenti in rete e non solo. L'Ia, non avendo la capacità di verificare la veridicità delle informazioni fornite, può generare testi che sembrano corretti, credibili ed informativi ma che in realtà contengono notizie inesatte o completamente inventate se non addirittura dannose. Da qui la necessità del controllo umano, non delegabile in alcun modo, soprattutto lì dove a rischio c'è uno dei brand più prestigiosi e noti del food targato Italia. Non solo: l'iniziativa sperimentale messa in campo dal Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop potrebbe aprire fronti di dibattito interessanti legati all'intero comparto della comunicazione, anche in vista dell'ultima versione del Gpt rilasciata lo scorso marzo, capace di creare anche foto e video. Un processo velocissimo e inevitabile che rischia di non tradursi in "progresso" se mal gestito per ignoranza o malafede. 

 

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