Marcianise: alla Softlab in 250 a rischio: Sos al governo

A dicembre scadono gli ammortizzatori sociali

I lavoratori della Softlab in corteo
I lavoratori della Softlab in corteo
di Franco Agrippa
Mercoledì 1 Novembre 2023, 10:02
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Nonostante le rassicurazioni del management della Softlab Tech nei precedenti incontri presso il Mimit, il ministero delle Imprese e del Made in Italy, i 250 lavoratori passati tre anni fa dalla Jabil di Marcianise nei siti di Maddaloni e Caserta sono ancora senza stipendio e, soprattutto, senza certezze sul futuro, essendo quasi tutti in cassa integrazione e senza un progetto industriale su cui lavorare. A dicembre, molti di questi lavoratori non potranno più usufruire degli ammortizzatori sociali, perché scadrà il periodo consentito, e quindi si ritroveranno in una situazione a dir poco drammatica. A questo si aggiungono e rincorrono voci del rischio di un possibile fallimento della società, il che potrebbe compromettere ancora di più le speranze di una soluzione positiva della vertenza.

Ieri mattina, presso la prefettura di Caserta, si è svolto un tavolo istituzionale per discutere della vicenda dei lavoratori della Softlab, a cui hanno partecipato i vertici sindacali di Cgil, Cisl e Uil e dei sindacati dei metalmeccanici insieme con le rappresentanze unitarie dei lavoratori Softlab, il presidente di Confindustria Caserta, Beniamino Schiavone, l'assessore al Lavoro e alle Attività produttive della Campania, Antonio Marchiello, i sindaci di Marcianise, Antonio Trombetta, e di Maddaloni, Andrea De Filippo, il vice sindaco di Caserta, Emiliano Casale.

Dal tavolo è partita la richiesta di un'ulteriore riunione al Mimit per coinvolgere il governo nella vertenza e soprattutto per cercare una soluzione per il prolungamento degli ammortizzatori sociali per quei lavoratori con la cassa integrazione in scadenza.

«L'eventuale fallimento di questa azienda sarebbe un colpo di mannaia sul territorio di Caserta - dice il segretario provinciale Uilm Ciro Pistone - perché 250 famiglie rischierebbero di trovarsi in mezzo ad una strada. Dobbiamo evitare che possa scoppiare questa bomba sociale». Nella riunione, il segretario provinciale della Cisl, Giovanni Letizia, insieme con gli altri sindacati, sostenendo che non è possibile correre ai ripari per risolvere le vertenze ogni volta cercando di mettere qualche rattoppo, ha proposto la costituzione di un tavolo permanente per il lavoro al quale partecipino i parlamentari, la Regione Campania e i sindaci delle città più grandi. Una conclusione approvata dall'assessore Marchiello e dal presidente di Confindustria Caserta.

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«Stiamo approntando una nota congiunta Cgil, Cisl, Uil e Confindustria - dice Letizia - in cui chiederemo al sindaco di Caserta, in qualità di presidente dell'Anci Campania, di mettere in piedi un tavolo istituzionale con questo profilo nel comune di Caserta. Un tavolo che deve essere permanente, perché non possiamo rincorrere sempre le emergenze, come facciamo da anni. Dobbiamo mandare da questo territorio un segnale forte, facendo capire che qui si riescono a fare anche cose buone. Prendendo esempio dalla bella pagina che ieri si è scritta a Napoli, con la firma di un nuovo contratto per oltre 300 lavoratori, dobbiamo unire le forze, stipulare un patto trasversale e fare in modo che tutte le forze politiche debbano sostenere il territorio. La provincia vive un grosso gap, ma abbiamo anche delle opportunità, come ad esempio la Zes. Insomma, c'è bisogno di un Modello Caserta per il lavoro». 

 

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