Truffa bonus Covid, 100 indagati a Caserta: falsi dirigenti sportivi falsi per incassare il sussidio

La grande truffa di Macerata Campania per beneficiare dei bonus previsti dal governo per sostenere i lavoratori dello sport

Truffa bonus Covid, 100 indagati a Caserta
Truffa bonus Covid, 100 indagati a Caserta
di Claudio Lombardi
Giovedì 27 Aprile 2023, 07:00 - Ultimo agg. 28 Aprile, 07:10
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Dilettanti del calcio, professionisti della truffa. Forse, neppure il Napoli o la Juventus possono vantare nei loro organici così tanti collaboratori, tra allenatori, massaggiatori, assistenti, segretari. La dirigenza di una piccola scuola calcio di Macerata Campania, nel casertano, aveva avviato un vero e proprio «reclutamento» tra parenti e amici, alcuni neppure maggiorenni all'epoca dei fatti. E ad ognuno avrebbe consegnato una tessera e fatto un contratto retroattivo, tutti eseguiti tra il 2019 e il 2020, per lo svolgimento, sulla carta e non sul campo da gioco, delle mansioni più disparate.

Lo scopo era di beneficiare dei bonus previsti dal governo per sostenere i lavoratori dello sport, rientranti tra le categorie più penalizzate dalle restrizioni per fronteggiare la pandemia da Covid-19.

Ieri mattina, i militari della Guardia di finanza di Caserta, agli ordini del tenente colonnello Enrico Mancini, a conclusione di una complessa attività d'indagine, avviata su delega della Procura della Repubblica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno eseguito un decreto di sequestro, emesso dal giudice per le indagini preliminari Gionata Fiore, per oltre 400mila euro, nei confronti di cento persone, innocenti fino a prova contraria, ma ora indagate per truffa ai danni dello Stato.

La frode avrebbe avuto come epicentro l'associazione sportiva dilettantistica presieduta da A.P., 41 anni, appartenente, peraltro, alle forze di polizia; A.P., con la complicità di A.C., 35 anni, genitore di tre piccoli atleti della scuola calcio di via Martiri di Cefalonia, attraverso tessere e contratti di farlocchi, avrebbe dichiarato all'ente erogatore dei bonus, la spa «Sport e Salute», società a capitale pubblico per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita, di avere alle sua dipendenze circa cento collaboratori sportivi, apparentemente assunti anche nei periodi di pieno lockdown, percependo per ognuno di essi il bonus, che potavano arrivare fino a 2mila 400 euro a collaboratore. 

I finanzieri, insospettiti dalla sproporzione dei numeri rispetto al carattere dilettantistico dell'associazione, che si occupava di calcio nelle categorie giovanili, hanno avviato, sotto la direzione del pubblico ministero Pasquale D'Angelo, accertamenti sulla percezione dei bonus. Dalle perquisizioni nei locali dell'associazione, i finanzieri hanno recuperato la documentazione prodotta dall'associazione. E, proprio attraverso l'analisi dei documenti, i riscontri con l'ente erogate, nonché l'acquisizione e lo sviluppo delle conversazioni su Whatsapp e Telegram dei telefoni cellulari posti sotto sequestro, i militari avrebbero scoperto che i rapporti di lavoro sarebbero stati fittizi.

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Le prestazioni non sarebbero state mai erogate; tuttavia, i collaboratori «fantasma» avrebbero intascavano i contributi per il Covid, pare, dividendone la somma con il presidente dell'associazione e la sua cricca. Dal Municipio della cittadina alle porte di Caserta si limitano a puntualizzare che la convenzione con l'associazione sportiva finita nelle maglie dell'inchiesta è scaduta da più di un anno. E che, allo stato, il campo da gioco di in via Martiri di Cefalonia, di proprietà del Comune, è chiuso, in attesa di lavori di riqualificazione. Il nuovo presidente della Figc di Caserta, Fabio de Francesco, ha preferito non commentare la vicenda; stesso copione, il sindaco di Macerata Campania, Stefano Cioffi. Eppure, l'inchiesta della Guardia di finanza di Caserta ha scosso sia il mondo del calcio dilettantistico, sia la città. La notizia ha destato sgomento, ma nessuno ieri aveva voglia di parlare. Restano i cento indagati, molti dei quali del posto, e un'accusa pesantissima: truffa ai danni dello Stato. 

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