Un numero di matricola appuntato con un pennarello indelebile nella parte interna del rosone e la scritta in stampatello «F.co Montero constructor de guitarras l'Hospitalet Barcelona»: sono i particolari che hanno permesso ai carabinieri di Quarto, coordinati sul campo dal maresciallo Antonio Flore, di recuperare una chitarra classica per la musica flamenca rubata dieci anni fa a Quarto al musicista Giovanni Migliaccio, artista del gruppo «Sud Medina» e noto per le collaborazioni con Lina Sastri e Peppe Barra.
Un ritrovamento rocambolesco.
Uno strumento a tiratura limitata e personalizzata con un numero di matricola diverso per ogni esemplare, del valore commerciale di poco inferiore ai tremila euro e che oggi è quotata oltre 5mila euro, dopo la morte di Francisco Montero. «Mio padre me la regalò e io mi sono subito innamorato dei suoi suoni davvero particolari - aggiunge Migliaccio, che in questi giorni è impegnato in un tour di concerti - Quando me la rubarono rimasi malissimo. Non ci dormivo la notte e da allora non ho mai smesso di cercarla».
Una ricerca spasmodica e quasi ininterrotta. Andata avanti tra negozi specializzati e, soprattutto, attraverso il web e i siti di aste online. Poi, qualche giorno fa, la svolta improvvisa grazie al fiuto investigativo del maresciallo Antonio Flore, che nella sua lunghissima carriera nell'Arma (terminata ieri) ha dato la caccia e arrestato decine di affiliati al clan Nuvoletta-Polverino, e alla ostinazione del papà di Giovanni. «Mio padre ha scavato nel web decine di siti online, soffermandosi e ingrandendo con il mouse centinaia di foto che ritraevano modelli simili alla mia Francisco Montero, cercando particolari utili racconta Giovanni E da una di quelle foto ha notato un numero di matricola e una scritta in stampatello. Me l'ha inviata e coincideva perfettamente con la matricola della mia chitarra rubata, che io avevo fotografato appena acquistata. Quella foto, conservata in tutti questi anni, è stata una delle prove principali che abbiamo consegnato ai carabinieri di Quarto, insieme all'indirizzo email del sito web che aveva messo all'asta la chitarra».
A quel punto gli investigatori hanno monitorato il sito e attraverso l'indirizzo ip hanno individuato il luogo di vendita e raggiunto l'inserzionista. Attraverso la verifica e il confronto accurato dei numeri di serie denunciati e della matricola stampata nel rosone della chitarra flamenca i carabinieri hanno trovato e restituito lo strumento al suo legittimo proprietario, denunciando per ricettazione l'inserzionista. L'inchiesta continua per risalire a chi abbia rubato il prezioso strumento.