Torre Annunziata, offese e insulti sessisti: manifesto choc al liceo

Bufera su un alunno del Pitagora-Croce, il cartello affisso alla porta di una classe

Il manifesto choc
Il manifesto choc
di Raffaele Perrotta
Giovedì 23 Novembre 2023, 23:54 - Ultimo agg. 24 Novembre, 09:25
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Una scritta offensiva che non l’avrebbero dovuta nemmeno pensare. Parole come macigni nei giorni in cui l’Italia intera sta vivendo con commozione l’ennesimo caso di femminicidio, la morte di Giulia Cecchettin, che si aggiunge alla triste lista degli oltre cento omicidi di donne da inizio 2023. «Non tutte sono troie, ma tutte le troie sono donne». È quanto recita il cartello apparso – subito rimosso e segnalato alla dirigente – nei corridoi del liceo «Pitagora-Croce» di Torre Annunziata, negli stessi giorni in cui l’intero istituto sta portando avanti una serie di iniziative per sensibilizzare tutti sulla parità di genere e, soprattutto, sul dramma della violenza contro le donne.

I fatti risalgono a mercoledì mattina quando alcune alunne e alunni della scuola superiore oplontina erano impegnati nella scrittura di messaggi contro l’odio verso le donne, affissi poi sulle porte delle aule della sede centrale a via Tagliamonte. Disegni e frasi come quelli che risuonano ovunque, in particolare quando la cronaca fa ripiombare l’attenzione sui femminicidi, spesso ad opera di ex mariti o ex compagni che non hanno accettato la fine della relazione. È stato uno di questi messaggi («Non tutti gli uomini sono stupratori, ma tutti gli stupratori sono uomini»), che avrebbe scatenato le ire di qualche studente. Uno, in particolare, dapprima ha strappato il manifesto e poi ha riproposto la sua «versione» contro le donne. Già il primo gesto, quello di distruggere uno dei lavori che stavano realizzando, ha creato allarme, con la richiesta di spiegazioni da parte dei ragazzi impegnati nell’iniziativa di sensibilizzazione. Il secondo è stato ancora peggio. 

La mobilitazione della preside e degli insegnanti è stata immediata e pare che l’autore dei due gesti si sarebbe autodenunciato. Del resto, non avrebbe potuto fare altrimenti, visto che sarebbe stato incastrato dalle telecamere dell’istituto. «Un gesto che abbiamo subito condannato, come dirigenza, docenti e personale», dice la dirigente del liceo «Pitagora-Croce» Maria Tiziana Savarese.

Che aggiunge: «Un gesto che mi fa stare ancora più male perché da un lato sono ancora turbata per l’omicidio di Giulia Cecchettin, dall’altro perché la nostra scuola è impegnata, e lo sarà ancora per oltre dieci giorni, in iniziative di sensibilizzazione sulla violenza contro le donne e sui troppi femminicidi di cui ascoltiamo notizia ogni settimana». 

La preside ha spiegato che «subito dopo l’accaduto ho convocato un consiglio d’istituto straordinario. Accerteremo le responsabilità, ascolterò quanto mi dirà il ragazzo coinvolto e poi prenderemo provvedimenti. Quello che mi importa è che non si arrivi ad una contrapposizione di maschi contro femmine. Mi dispiace – ha aggiunto la preside Savarese – che la scuola sia alla ribalta delle cronache per questo accaduto e non per le due settimane di sensibilizzazione, tra cineforum, partecipazione a iniziative, produzione di scritti che l’intero istituto sta portando avanti e che termineranno il 4 dicembre con il convegno “Un grido nel silenzio. Dici Basta” che terremo nell’aula magna».

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Episodi che offuscano il lavoro di tanti impegnati nella scuola come i docenti e gli stessi alunni del liceo «Pitagora-Croce», reduci dal primato nazionale per le certificazioni linguistiche. «Mi auguro che si dia il giusto risalto all’opera che facciamo quotidianamente con i ragazzi, non mi riferisco solo all’insegnamento delle materie, ma a tutto quello che trasmettono i professori. Spero – ha concluso la dirigente Maria Tiziana Savarese – che non si arrivi a fare strumentalizzazione».

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