Pomigliano: spari per “liberare” una casa popolare, anziana ferita da un proiettile vagante

Il commando ha fatto irruzione nel rione Iacp per allontanare un occupante abusivo

Il luogo della sparatoria
Il luogo della sparatoria
di Pino Neri
Venerdì 21 Luglio 2023, 23:01 - Ultimo agg. 22 Luglio, 16:31
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Fame di alloggi: sfiorata la tragedia a Pomigliano. Una donna anziana è stata ferita in casa sua da una pallottola vagante esplosa da una calibro 38 durante una rissa furibonda tra due famiglie che si stanno contendendo un alloggio Iacp. Il grave episodio si è consumato nella tarda serata di giovedi nel complesso popolare di via Campanale, zona semiperiferica a sud di Pomigliano.

Secondo le testimonianze dei pochissimi abitanti che hanno voluto dire qualcosa, intorno alle 23 un gruppo armato composto da quattro persone ha fatto irruzione in una palazzina dell’Istituto Autonomo Case Popolari. Obiettivo: scacciare da un alloggio al primo piano una famiglia di quattro persone, padre, madre e due figli, due bambini di 8 e 4 anni, uno dei quali, il più piccolo, è autistico.

Ne è scaturita una violentissima colluttazione sul ballatoio dell’edificio tra il capofamiglia accusato di aver occupato abusivamente l’alloggio e il commando che ha fatto irruzione nel palazzo. Minuti di terrore.

Durante la rissa uno degli aggressori armato di pistola (si parla di una donna) ha fatto fuoco nel tentativo di colpire il capofamiglia da “sfrattare” ma ha invece colpito alla gamba la dirimpettaia, una signora anziana di 77 anni completamente estranea ai fatti ma che, evidentemente attirata dal trambusto, proprio in quel momento aveva aperto la porta del suo appartamento per comprendere cosa stesse accadendo. Fortunatamente l’anziana ha riportato soltanto una ferita di striscio alla coscia sinistra guaribile in pochi giorni. Sul posto carabinieri e infermieri. La signora rimasta ferita è stata curata dai sanitari giunti con un’ambulanza del 118. Le sue condizioni sono apparse subito confortanti per cui non si è reso necessario il ricovero in ospedale. Nel frattempo gli aggressori si erano dileguati. 

Sempre in base alle scarse testimonianze raccolte in zona si tratterebbe di personaggi provenienti dalla vicina Casalnuovo. Uno di loro sarebbe un noto pregiudicato. A sparare però sarebbe stata la donna che lo accompagnava. Degli altri due uomini che li spalleggiavano non si sa nulla. Stanno indagando i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, diretti dal maggiore Pietro Barrell, che su tutto quanto mantengono un riserbo strettissimo. 

I militari hanno comunicato che nell’edificio in cui è avvenuta la sparatoria hanno trovato una calibro 38 con matricola abrasa. L’arma è adesso al vaglio degli inquirenti. L’azione di cui si sono resi protagonisti gli aggressori giovedi sera è stata molto violenta. Il loro obiettivo era di sgomberare con la forza una famiglia che aveva occupato abusivamente un alloggio popolare rimasto vuoto a seguito del decesso del suo ultimo inquilino. 

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Secondo quanto finora appreso l’alloggio dell’Iacp conteso sarebbe privo di diritto di riscatto. L’Istituto Autonomo Case Popolari una volta accertato il decesso dell’ultimo inquilino dell’appartamento avrebbe dovuto emanare un decreto di assegnazione alla prima famiglia bisognosa risultata dalla graduatoria pubblica degli aventi diritto. Questo però non è avvenuto e quindi l’alloggio vuoto è stato subito preso d’assalto dalla famiglia di un operaio di 33 anni, meccanico di una nota azienda della gestione idrica. «A Pomigliano un affitto costa 700 euro al mese – ha dichiarato – io ne guadagno 1.300 e allora la scelta di occupare questa casa è stata obbligata. Ma ne sono pentito: ho paura». Dopo aver preso possesso dell’alloggio l’uomo sarebbe stato «invitato» a lasciare l’abitazione dai parenti dell’anziano ormai scomparso. Infine, il raid armato.

«Un uomo accompagnato da altre tre persone mi si è avvicinato mentre stavo sull’uscio – racconta l’occupante abusivo – mi ha subito dato un pugno sul viso. Io quindi sono caduto ma ho reagito ed è scoppiata la rissa. Intanto la donna che accompagnava quello che mi ha preso a pugni era dietro di me. Ha sparato ma io per fortuna ho intuito quello che stava per fare ed ho schivato il colpo, che però ha preso la mia vicina di casa». Il resto è racchiuso nella paura e nell’amarezza della gente che si sta esprimendo in forma anonima sui social: «Dove c’è stata la sparatoria fino al giorno prima giocavano tanti bambini. Ora non gioca più nessuno».

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