Giugliano, dagli scavi per l'acquedotto spunta la tomba millenaria

Sepoltura intatta di età ellenistica. A pochi chilometri trovata un'altra necropoli a Calvizzano

Si scava per l'acquedotto spunta la tomba millenaria
Si scava per l'acquedotto spunta la tomba millenaria
di Serena Palumbo
Sabato 7 Ottobre 2023, 07:37 - Ultimo agg. 10:45
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Tornano alla luce duemila anni di storia. Due scoperte archeologiche nel raggio di qualche chilometro, a Giugliano e a Calvizzano. I sindaci si sono fatti prendere dall'entusiasmo, con annunci sprint sulle pagine social, Giacomo Pirozzi da Calvizzano, Nicola Pirozzi da Giugliano. «Reperti giuglianesi». «No, calvizzanesi». Quasi una corsa. Poi si è scoperto che i ritrovamenti erano ben due.

A Giugliano il rinvenimento della tomba del Cerbero di probabile età ellenistica. A favorire la scoperta i lavori per la condotta idrica. E, infatti, camminando verso il cantiere di via Ripuaria, che da edile è divenuto oramai archeologico, sono ben visibili i tubi per l'installazione delle tubature dell'acqua che invece giacciono impolverati sul terreno. «Si tratta - spiega Mariano Nuzzo, Soprintendente archeologia belle arti e paesaggio (ABAP) per l'area Metropolitana di Napoli - di una camera ipogea ad ambiente unico coperto con volta a botte.

L'ambiente interno è completamente intonacato e con pitture murali. La muratura è in tufo giallo. All'interno ci sono diverse deposizioni con relativi corredi. La tomba a camera ricade nel territorio di Giugliano».

Un intervento di archeologia preventiva, dunque, che ha fatto emergere la cresta di un muro nel sottosuolo, lanciando l'allarme per far cessare il lavoro degli operai e introdurre quello degli archeologi. Le ricerche sono state condotte in profondità, rinvenendo la volta che si celava alle spalle della parete che ha dato il via alle indagini. Questa scoperta ha poi consentito l'accesso a una fossa, l'inizio di un lungo cunicolo, rivelatosi e il dromos di una grande e perfettamente conservata tomba ipogea. Una sepoltura che, per la sua costituzione e fisionomia, ha consentito una perfetta conservazione del reperto. 

Ammirando gli affreschi e il corredo non alterato, infatti, il tempo pare essersi cristallizzato: «L'ipogeo ha una sua datazione che stiamo comunque verificando. Prima di esprimerci con certezza dobbiamo condurre studi accurati. Bisogna approfondire per delineare una sua precisa collocazione spazio-temporale, ma con ogni probabilità ci troviamo nel periodo ellenistico. Il momento della scoperta è stato di grande condivisione ed entusiasmo. Ora è tempo di fermarsi e capire bene». 

Che i reperti archeologici siano presenti nel Giuglianese non è una novità. È da anni che vi è una caccia al tesoro per rinvenire la precisa collocazione della tomba di Scipione l'Africano, il quale trascorse i suoi ultimi anni di vita a Liternum. Le ricerche e gli scavi iniziati dall'archeologo Amedeo Maiuri, infruttuose per il ritrovamento sepolcrale, riportarono alla luce il foto di Liternum.

«Il rinvenimento di Giugliano è equidistante con il sito archeologico di Liternum e di Cuma - dice il soprintendente Nuzzo - È conseguenziale pensare subito a una correlazione, data la vicinanza. Sicuramente ci sono studi da fare per capire anche i possibili legami. Ma non escludo che possano essere siti diversi. Valuteremo. Dobbiamo ancora scavare. Ora vediamo prima cosa c'è, poi vediamo cosa potremo fare. Stiamo valutando anche cosa ci possa essere intorno. Con buona probabilità troveremo altro, ce lo auguriamo». 

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Ma a scrivere nuove pagine di storia in queste ultime ore non è stato solo il comune di Giugliano, ma anche quello di Calvizzano. Anche qui, precisamente in località San Pietro, durante gli stessi lavori per l'ampliamento della condotta idrica, è stata rinvenuta un'altra sepoltura. «Lunedì - racconta Giacomo Pirozzi, sindaco di Calvizzano - è stata rinvenuta una tomba sullo stesso tracciato idrico che interessa il rinvenimento avvenuto a Giugliano. Tra le due scoperte non dovrebbe esserci legame, perché la nostra risale al quarto secolo a.C., quindi è più antica. Gli scavi sono ancora in corso. Abbiamo già un'idea in cantiere, ovvero quella di smontarla e rimontarla in un sito sicuro da noi indicato e che potrebbe essere visitabile. Vogliamo creare un percorso turistico a partire da questa scoperta».

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