Autonomia differenziata, Cgil e associazioni in piazza a Napoli con Maurizio de Giovanni

L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social di Cgil Napoli e Campania, Fp Cgil Campania e Fp Cgil Nazionale

CGIL
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Lunedì 29 Maggio 2023, 12:03
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Cgil e associazioni si mobilitano a Napoli contro l'autonomia differenziata. L'appuntamento è per mercoledì 31 maggio alle ore 17.30 in piazza Dante per l'iniziativa «Una e indivisibile», promossa da Cgil Napoli e Campania, Funzione Pubblica Cgil, Udu, Arci, Legambiente, Libera, Anpi, Legacoop, Less, Medicina Democratica, Dedalus, Figli in famiglia, Fondazione Famiglia di Maria, Ascender, MaiPiùAmianto, Cidis, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale.

Sul palco previsti gli interventi dello scrittore Maurizio De Giovanni, del sindaco di Bacoli, Josi della Ragione, del giornalista Marco Esposito, dell'attore Patrizio Rispo, del segretario confederale Cgil nazionale, Christian Ferrari e della segretaria generale FP Cgil Nazionale, Serena Sorrentino. In programma anche alcune esibizioni musicali, con il coro delle mamme della Fondazione Famiglia di Maria, Soulpalco, Jahluk, Valerio Jovine.

L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social di Cgil Napoli e Campania, Fp Cgil Campania e Fp Cgil Nazionale. «Il ddl Calderoli - sottolinea il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci - aumenta drammaticamente le disuguaglianze.

Il ministro Calderoli e il Governo, con questo scellerato progetto di autonomia differenziata, puntano a stravolgere le regole fiscali. Le regioni del Nord hanno elevate entrate dalle tasse.

La Lombardia può contare su 70 miliardi di euro da Iva, Irpef e Ires. Se va avanti il principio che il 90 per cento di queste risorse rimangono nelle singole regioni, le disuguaglianze tra Nord e Sud aumenteranno ulteriormente. La Campania ha appena 18 miliardi di euro di entrate fiscali mentre Emilia-Romagna e Veneto ne hanno 30. Si rischia di depotenziare la sanità pubblica, di regionalizzare la pubblica istruzione, di peggiorare la condizione materiale delle persone».

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