«Al momento non ho comunicazioni che la manifestazione non si faccia a Napoli, quindi non commento cose che non conosco». Così Giuseppe Annunziata - segretario provinciale del Pd - in imbarazzo come l'intero Partito democratico su una vicenda tutta da codificare. La manifestazione di cui si parla - infatti - è quella contro l'Autonomia differenziata voluta dalla segretaria del Pd Elly Schlein nella capitale del mezzogiorno per metà luglio. C'è il rischio che migri altrove, sempre nel sud, se dovesse saltare Napoli, e una quota di rischio c'è, Bari potrebbe essere la nuova destinazione. Del resto è una manifestazione dove la Schlein ha chiamato a raccolta i sindaci - anche quelli non dem - come quello di Napoli Gaetano Manfredi che vi parteciperà. E Bari è guidata da Antonio Decaro del Pd ma anche e soprattutto presidente dell'Anci. La lotta all'Autonomia differenziata è stata annunciata proprio a Napoli - a Ponticelli quando c'è stata la fusione tra Articolo 1 e dem - ma potrebbe ora saltare.
Il caso è scoppiato quando è trapelata la non matematica certezza che il presidente della Regione Vincenzo De Luca avrebbe partecipato alla manifestazione.
Tant'è nel Pd il silenzio di queste ore fa più rumore del caos scoppiato per le voci sulla manifestazione che potrebbe saltare o essere a rischio. Lo stato maggiore locale legittimamente aspetta mosse da Roma, perché dalla Capitale è partita la volontà di fare la manifestazione contro il Regionalismo spinto, mosse che però non arrivano. Mentre i parlamentari napoletani hanno fatto sapere di essere impegnati in Aula. Magari oggi ci sarà una parola di chiarezza perché grattando il fondo del barile delle discussione dem, sempre più melmoso e opaco, viene fuori che lo scontro sarebbe tra chi vuole il congresso regionale del Pd, oggi la poltrona di segretario è vacante ci pensa Antonio Misiani quale commissario a fare l'ufficiale di collegamento con Roma. E tra chi il congresso proprio a Roma non lo vuole perché con le Elezioni europee in vista vogliono candidati in campo lontani dalle logiche correntizie campane. La sostanza è che entrambe le parti vogliono la stessa cosa: assicurarsi poltrone per l'Europa 2024. In questo scenario si è aggiunto caos su caos nel Partito democratico dove anche la lotta all'Autonomia differenziata viene sacrificata nel gioco delle correnti, dei veti incrociati, dagli umori di cacicchi locali e chi più ne ha più ne metta.