Galleria Umberto di Napoli: via al piano anti-degrado, sgomberati i primi clochard

Galleria Umberto di Napoli: via al piano anti-degrado, sgomberati i primi clochard
di Emiliano Caliendo
Giovedì 20 Gennaio 2022, 12:58 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 12:32
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È partito questa mattina alle 8: il piano di risanamento della Galleria Umberto I di Napoli. Alla presenza dell’assessore alla sicurezza, Antonio De Iesu, dell’assessore alle politiche sociali, Luca Trapanese, e del comandante della polizia municipale, Ciro Esposito, gli operatori delle aziende municipalizzate Asia e Napoli Servizi hanno eseguito i primi interventi di pulizia e di rimozione dei tubolari che invadono la Galleria.

Una quindicina gli agenti della polizia locale impiegati nella supervisione delle operazioni e, ove servisse, a supporto del lavoro delle unità di strada dei servizi sociali per i senza fissa dimora del Comune. Compito degli assistenti sociali è stato quelli di convincere i clochard a lasciare la Galleria adibita a rifugio di fortuna ormai da anni. L’assessore De Iesu ha così commentato le operazioni: «Oggi inizia un lungo percorso in progress. L’attenzione dell’amministrazione sulla Galleria è assoluta. C’è un problema di clochard e di lavori incompiuti da anni che costituiscono un ulteriore elemento di degrado». 

L’ex questore si è detto ottimista in merito alla risoluzione del contenzioso con gli abitanti del condominio che affaccia in Galleria dell’adiacente piazzetta Matilde Serao, i quali chiedono il congelamento dei canoni di noleggio dei ponteggi da versare a Palazzo San Giacomo: «L’altro giorno – sottolinea de Iesu - con il capo di gabinetto del Comune, alla presenza degli assessori Lieto e Trapanese, abbiamo incontrato i legali del condominio con i quali stiamo concordando una linea d’azione comune per congelare l’oggetto del contenzioso in atto.

Il coinvolgimento dei condòmini è fondamentale: loro ci presenteranno un progetto in modo che si possano cominciare i lavori e arrivare in tempi brevi all’eliminazione dei tubolari». Confermati, inoltre, anche i lavori riguardanti la pavimentazione della Galleria per i quali «la Sovraintendenza si è presa l’onere della progettazione», fa sapere De Iesu.

L’assessore alla sicurezza rifiuta i paragoni con la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano e garantisce un presidio fisso di vigili, almeno dall'alba al tramonto, a presidio del monumento: «La differenza con Milano è nel merito della qualità degli esercizi commerciali presenti, penso a McDonald's che attira grandi quantità di giovani. Destineremo alla Galleria una pattuglia, sia la mattina che il pomeriggio fino alle 20. Abbiamo registrato la disponibilità dei condomini ad assumere l’onere di garantire una pattuglia di un istituto di vigilanza privata». No netto, invece, alla chiusura serale con l’installazione di cancellate che «confliggerebbero con la vocazione storica della Galleria che è stata progetta per essere un’area pubblica». Presto, infine, sarà operativo «un sistema di video-sorveglianza ad hoc» come «ulteriore elemento di supporto alla sicurezza» per il quale saranno trovate le risorse all’interno del bilancio comunale, è l’annuncio dell’ex super poliziotto. 

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L’assessore Trapanese, invece, rimarca l’impegno sul fronte del supporto ai senza fissa dimora che però contribuiscono al degrado della Galleria, creando disagi a residenti e commercianti: «Dobbiamo iniziare a progettare non più dormitori ma abitazioni, anche in co-housing, anche a gruppi più piccoli. Queste persone hanno bisogno di essere accolte e di recuperare la loro vita. Alcuni hanno problemi di tossicodipendenza, di alcolismo o problemi mentali. Altri hanno perso la casa e il lavoro, e spesso fanno fatica ad andare nei grandi dormitori. Quindi preferiscono stare in appartamenti più piccoli ed è questo il progetto a cui stiamo lavorando». Trapanese è ben conscio delle difficoltà dovuta alla carenza di posti letto, nonostante i recenti ampliamenti dei giorni scorsi come l’apertura della Casa delle Genti, con i suoi 32 posti, in via Peppino De Filippo: «Al momento abbiamo quasi 400 posti letto tra quelli forniti dalle associazioni e i dormitori, sia pubblici che privati. Siamo, però, di fronte ad una platea di circa 1.800 senzatetto. Dobbiamo fare molto per fermare questo processo di grande povertà riscontrabile in tutte le città d’Europa». L’assessore plaude infine alle «70 associazioni che lavorano con i senza fissa dimora» senza dimenticare però le difficoltà nel convincere alcuni di loro che considerano «i luoghi che occupano come casa loro».

Trapanese fa sapere che se l’operazione di riqualifica della Galleria Umberto I avrà successo, l’impegno dell’amministrazione sarà presto focalizzato anche sulla zona della Ferrovia, in piazza Garibaldi. «Bisogna lavorare per convincerli a lasciare la strada, anche con determinazione. Fin quando i posti non c’erano era giusto che ognuno trovasse un suo riparo. Adesso che i posti ci sono è giusto ridare dignità a dei luoghi che fanno parte della città» conclude l’assessore alle politiche sociali. 

Nel corso della mattinata non è mancata qualche tensione tra alcuni senza tetto, restii a lasciare il loro bivacco, e la polizia municipale. Uno di loro di nome Enzo racconta: «Se ci dessero case di accoglienza ce ne andremmo sennò da qui non mi muovo. Il primo che tocca la mia roba questa mattina si fa male. Sono tre anni che vivo e dormo qui. Il Comune da me non è mai venuto, so solo che se mi toccano le coperte divento un animale. Sono in strada per i miei sbagli, ho perso famiglia e figli. Non prendo nessun sussidio, mi limito a chiedere la carità a via Toledo».

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