Napoli, non riapre il giardino di Villa Letizia: viaggio nei parchi «dimenticati» di Barra

Sei spazi negati alla cittadinanza tra riqualificazione a metà e zero manutenzione

Il giardino di Villa Letizia
Il giardino di Villa Letizia
di Alessandro Bottone
Sabato 30 Marzo 2024, 18:33
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Riqualificazione a metà, zero cura e spazi mai inaugurati. Il verde urbano di Barra, nella zona orientale di Napoli, soffre la mancanza di giardinieri e personale e sconta opere mai completate e dimenticate da alcuni lustri. Non riapre ancora il parco di Villa Letizia, recuperato dopo anni, e non va meglio nemmeno per gli altri polmoni verdi negati ai più.

Partiamo proprio dal "giardino delle delizie" della storica villa vesuviana dove da tempo non si notano operai a lavoro. Tutto è fermo da mesi se non per l'erba cresciuta rigogliosa che avvolge le nuove giostre e i manufatti ripuliti grazie al progetto finanziato da Città Metropolitana per 330mila euro. I lavori dovevano essere ultimati a marzo 2023 stando alle pagine web del Piano Strategico dell'ex Provincia: riapertura promessa dalla Municipalità a giugno 2023, poi di nuovo a fine dello scorso anno dopo alcuni "ritocchi" per i due chioschetti che dovrebbero ospitare un punto ristoro e servizi per i fruitori.

Ad oggi è tutto bloccato come confermato dai cumuli di rifiuti e materiale accatastati davanti all'ingresso principale del bene che è chiuso da oltre dieci anni: un tempo vandalizzato e dato alle fiamme, ora riqualificato ma ancora chiuso.

Erbacce fitte nei prati del parco di via delle Repubbliche Marinare, proprio al confine con il Comune di San Giorgio a Cremano. Anche questa struttura è stata recentemente interessata dai lavori - finanziati dalla Regione Campania - con i quali è stato possibile rifare il campetto e le giostre. Ma nessuno ripulisce aiuole e vialetti e nessuno ha rimosso i rifiuti e gli ingombranti: tettoie, bidoni, un cancello e altri materiali sono stati "dimenticati" nei pressi dell'ingresso su viale della Villa Romana. Proprio da qui, grazie a un varco nel cancello, è possibile introdursi nel parco a qualsiasi ora e anche nei giorni di chiusura per l'allerta meteo.

 

Il verde urbano del popoloso quartiere di Napoli Est è un vero e proprio enigma se si pensa alle diverse aree mai aperte al pubblico. A ridosso delle palazzine di via Mastellone, incastrato tra i binari della vesuviana e lo scheletro di un'ex scuola, insiste il parco senza nome, mai inaugurato né interessato dalla manutenzione. Le chiome di grossi alberi e la vegetazione spontanea coprono l'intera superficie del bene sconosciuto ai più, una vera e propria foresta abbandonata. Resta un mistero anche il parco posto alle spalle degli uffici del giudice di pace e della caserma in viale della Villa Romana: diecimila metri quadrati di verde dimenticati nonostante le proposte di associazioni e altre realtà della zona. Posti sconosciuti per gli stessi residenti e non menzionati nemmeno sul sito istituzionale del Comune che ne è proprietario.

Più cupo anche il destino di un'altra struttura pubblica di Barra "controllata" da alcuni residenti che ne decidono apertura e chiusura in autonomia: è il piccolo parco in via Luigi Volpicella - da non confondere con l'area attrezzata posta a pochi metri - inaccessibile se non alla cerchia di persone in possesso delle chiavi. Mille metri quadrati con fontana, gazebo e diversi grandi alberi che creano una grande zona d'ombra. Tutt'altra storia lo spazio di via Prospero Guidone, ufficialmente campetti e verde per lo svago, nella sostanza l'ennesimo bene fantasma. Doveva essere destinato alle famiglie in un angolo del quartiere ad altissima densità abitativa. Riqualificata nei primi anni Duemila, con tanto di lampioni a led di recente installazione, resta inutilizzabile.

Un patrimonio immenso e non valorizzato che finora non ha ricevuto la doverosa attenzione da parte degli amministratori pubblici. Un vero e proprio controsenso rispetto alle politiche green e agli ambiziosi progetti di rigenerazione urbana immaginati per la medesima zona della città.

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