Santa Teresa degli Scalzi, a Napoli il paradosso della strada trasformata in una pattumiera

I cumuli di spazzatura macerano sotto il sole cocente

Santa Teresa degli Scalzi, a Napoli il paradosso della strada trasformata in una pattumiera
di Antonio Folle
Domenica 16 Luglio 2023, 18:29
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Via santa Teresa degli Scalzi è una delle strade più centrali e trafficate dell'intera città. Percorsa ogni giorno da migliaia di napoletani e turisti diretti verso il centro storico o verso la collina di Capodimonte, da ormai diverso tempo è tristemente nota per le sue condizioni di avanzato degrado. I cumuli di spazzatura macerano sotto il sole cocente e rappresentano l'emblema di quanto amministrazione comunale e Asìa stiano perdendo la "battaglia" contro gli incivili - che pure non mancano - ormai abituati a sversare rifiuti, anche ingombranti, a qualsiasi ora del giorno e della notte praticamente indisturbati.

Il viaggio nel degrado comincia già dal corso Amedeo di Savoia, dove è possibile notare il terribile mix fatto di deiezioni animali mai raccolte - esiste un apposito regolamento comunale in merito, puntualmente disatteso - e di cumuli di spazzatura che si nascondono fin sotto le auto parcheggiate.

Percorrendo la strada in direzione piazza Dante è possibile continuare ad "ammirare" mucchi di sacchetti abbandonati, pezzi di mobilio accatastati da tempo immemore e strade stranamente "unte" e meleodoranti. Un vero e proprio "banchetto" per topi e blatte che in questa sfortunata zona di Napoli sovrabbondano. 

Più volte nel corso degli anni sono nate petizioni e raccolte firme per spingere le istituzioni cittadine a intervenire per ridare un minimo di decoro ad una strada che per la sua importanza viaria e per la sua storia meriterebbe ben altra considerazione. Ad oggi, invece, si susseguono cicliche crisi "tamponate" alla meglio dagli operatori di Asìa che poco possono di fronte ad una incivilità dilagante che non risparmia niente e nessuno. Basti pensare, ad esempio, alle numerosissime denunce che riguardano l'emiciclo di Capodimonte o l'area dei giardinetti a ridosso del ponte intitolato a Maddalena Cerasuolo. Il lavaggio delle strade qui è una vera utopia e la pulizia dei marciapiedi è demandato solo alla pioggia. 

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E il degrado - insieme al cattivo odore causato dai rifiuti che si decompongono - non risparmia nemmeno gli edifici storici. Emblematico, in tal senso, il caso del palazzo dove visse il poeta recanatese Giacomo Leopardi, circondato da orribili climatizzatori, da strade lerce e da un generale clima di strafottenza che hanno mandato nel dimenticatoio un luogo ricco di storia. La memoria storica è tenuta flebilmente in vita da una panchina con una piccola targa, da una lapide marmorea e da una pensilina Anm dedicata proprio al poeta nato a Recanati. Poco, troppo poco per risollevare le tristi sorti di una delle più importanti arterie partenopee trasformata in strada-pattumiera nell'indifferenza generale di chi sembra ormai essersi rassegnato - o abituato - ad un degrado inaccettabile per la terza città d'Italia. 

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