Abusivismo edilizio a Caivano: 150 fabbricati rischiano l’abbattimento. Sono settimane all’insegna dell’ansia e della paura quelle che stanno vivendo i caivanesi. Hanno più volte chiesto il sostegno della politica locale perché temono per il futuro delle proprie famiglie. Le mura in cui è custodita la loro storia potrebbero cessare di esistere. I consiglieri di minoranza Gaetano Ponticelli, Giuseppe Mellone, Antonella Monfrecola, Giuseppe Russo, Imma Grande, Orsella Russo, Luigi Padricelli e Antonio Angelino hanno chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario per discutere la questione. Come riportato nel documento dell’opposizione: «Il territorio del Comune di Cavano si caratterizza, come noto, per una massiccia presenza di manufatti edificati abusivamente ed acquisiti al patrimonio comunale. Tra le citate opere abusive, numerosi edifici sono stati anche destinatari di condanna definitiva, in sede penale, alla pena accessoria all’abbattimento. I Tribunali competenti in sede penale (Napoli e Napoli Nord), stanno procedendo in queste settimane alla esecuzione dei menzionati abbattimenti (cd. R.E.S.A.), alcuni dei quali già eseguiti nei giorni scorsi».
La minoranza chiede una seria riflessione da parte del sindaco, dell'amministrazione, nonché dell'intero Consiglio Comunale sulla portata del fenomeno che potrebbe andare a ripercuotersi sul tessuto socio-economico caivanese.
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Il sindaco Enzo Falco è deciso a fare tutto il possibile per i suoi concittadini, ma ritiene che il fenomeno vada considerato al di fuori dell’aspetto locale: «Si rischia di creare aspettative che possono essere risolte solo ed esclusivamente da una decisione parlamentare nazionale. L'amministrazione farà la sua parte nella correttezza delle procedure che devono essere fatte. Personalmente, ci sto lavorando dall'inizio del mandato. Guai a scatenare una guerra tra chi vive il dramma degli abbattimenti e l'amministrazione comunale. Oggi c'è Falco ma poiché la questione non si esaurirà nel giro di pochi anni, potrebbe ricadere su chi oggi è opposizione e domani maggioranza. La continuità amministrativa da un lato e un linguaggio istituzionalmente corretto dall'altro sono le uniche strade maestre da intraprendere».