San Pietro a Patierno potrebbe intitolare presto una delle sue più importanti strutture a Dario Scherillo, giovane vittima della criminalità organizzata, brutalmente assassinato nel 2004 dai killer della camorra per un assurdo errore di persona. Nelle scorse ore cittadini, infatti, volontari ed associazioni civiche del territorio hanno dato vita ad un comitato per chiedere alla VII Municipalità ed al Comune di Napoli di dedicare alla memoria di Dario Scherillo l'auditorium di piazza Guarino.
La scelta di ricordare Scherillo, assassinato nel dicembre 2004 mentre si trovava a bordo del suo scooter, ha un duplice scopo. Si tratta, infatti, di un vero e proprio "atto di protesta" contro la decisione del GIP di Napoli di archiviare il caso per insufficienza di prove. Ad oggi, infatti, l'omicidio di un giovane che aveva la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato ed al momento sbagliato non ha responsabili. E a niente sono servite le dichiarazioni del pentito Pasquale Riccio, che nel corso di uno dei tanti interrogatori relativi ai tragici fatti di quegli anni conosciuti nel mondo come "faida di Scampia", ha confermato che l'omicidio di Scherillo avvenne per un mero scambio di persona.
Nel corso degli anni la famiglia Scherillo non si è rassegnata ed ha continuato a cercare con tutte le sue forze giustizia e verità, battendosi per difendere la buona reputazione di Dario che, come ha raccontato più volte suo fratello Pasquale, desiderava solo sposarsi al più presto con la sua fidanzata.
«La lotta alla criminalità organizzata - si legge in un comunicato diffuso da Pasquale Scherillo, dal consigliere della VII Municipalità Antonio Sannino e dal comitato Resilienza Attiva, promotori dell'iniziativa che sarà lanciata nelle prossime ore - può e deve avere diverse forme.
Nel corso degli anni sono state realizzate tante iniziative per il ricordo di un giovane innocente assassinato dai killer della camorra. La più importante, voluta fortemente proprio dalla famiglia Scherillo, è la nascita di una associazione che si occupa di assistenza alle famiglie in difficoltà e che ha istituito, tra le altre cose, un premio giornalistico ed una borsa di studio dedicata ai ragazzi delle scuole medie di Casavatore. Ogni iniziativa nata per ricordare le vittime innocenti della criminalità, e questa è la speranza della famiglia Scherillo e di tutte le famiglie che ancora oggi si battono per ottenere giustizia per i loro cari assassinati dai killer che imperversavano nell'area nord nei primi anni 2000, serve a porre un argine al degrado umano e sociale che pervade quartieri troppo spesso abbandonati dalla politica e dalle istituzioni.
E, forse, la proposta di intitolare un auditorim a Dario Scherillo sarà la risposta più importante per quei giovani che, avvelenati da serie tv a tema criminale, stanno perdendo la speranza di poter vivere la loro vita nei quartieri dove sono nati, senza essere costretti ad emigrare alla ricerca di un futuro migliore.