Napoli, notte di follia al carcere minorile di Nisida: danno fuoco alla cella e poi aggrediscono i poliziotti

Quattro agenti in ospedale, per tutti la prognosi è di 15 giorni

Il carcere minorile di Nisida
Il carcere minorile di Nisida
di Giuseppe Crimaldi
Mercoledì 15 Novembre 2023, 09:57 - Ultimo agg. 16 Novembre, 07:32
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Prima hanno dato fuoco alla cella e poi hanno atteso l'arrivo degli agenti per aggredirli con calci e pugni: notte di follia nel carcere minorile partenopeo di Nisida dove quattro poliziotti della Penitenziaria sono stati costretti a ricorrere alle cure dei sanitari. Per tutti la prognosi è di 15 giorni.

A scatenare le violenze, due giovani marocchini. Da tempo i vertici dell'istituto minorile napoletano nutrivano preoccupazioni sul clima di tensione che si era creato nella struttura sull'isolotto prospiciente l'area di Coroglio. Soprattutto dopo che dal Nord erano state trasferite alcune decine di giovanissimi reclusi di origine nordafricana: il loro arrivo avrebbe provocato tensioni e malumori tra la popolazione detenuta composta dagli italiani.

E si erano già verificati gravi episodi di violenza tra gruppi rivali, deflagrati in vere e proprie risse, una delle quali sedata solo grazie al pronto intervento della polizia penitenziaria, in occasione di una partitella di calcio sul campetto dell'istituto.

Ma torniamo alla rivolta della notte scorsa. Uno degli agenti ha perso un dente, un altro ha diversi punti di sutura alla testa e altri due sono rimasti intossicati dal fumo. In una nota congiunta i sindacati Uspp, Uil P.P. e Sinappe tornano a evidenziare che «sono troppi i detenuti stranieri provenienti dal nord Italia che stanno mandando in tilt il sistema penale minorile campano dove il ripetersi di eventi critici sta minando anche la riabilitazione degli altri detenuti minorenni presenti».

Per i tre sindacati è giunto il momento «di togliere i benefici di legge a coloro che si rendono protagonisti di aggressioni ai danno dei colleghi a cui va la nostra solidarietà».

Poco fa sulla notte di violenze è intervenuto  Federico Costagliola, coordinatore campano  per il settore minorile del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Il carcere minorile di Nisida - ha detto - è stato, ieri sera, teatro dell’ennesima follia delinquenziale di due detenuti che hanno fatto veramente di tutto nella struttura detentiva per minori. Così non si può più lavorare".

Ricostruita anche la dinamica della notte di follia. Durante la battitura serale, dopo che due Reparti venivano accorpati e sorvegliati da un'unica unità di Polizia Penitenziaria, due detenuti di origini marocchine hanno appiccato il fuoco in una cella. Di conseguenza, il Reparto si è riempito velocemente di fumo, propagato anche nel Reparto sovrastante. Scattato l'allarme, gli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio sono intervenuti per evacuare il Padiglione e portare in salvo tutti i detenuti. Durante le fasi di messa in sicurezza, i due detenuti marocchini resisi responsabili dell'incendio, hanno proditoriamente e selvaggiamente aggredito il personale di Polizia Penitenziaria, procurando gravissime lesioni a due agenti.

«Una volta contenuta la furia dei due detenuti”, prosegue Costigliola, “ben quattro unità di Polizia Penitenziaria sono state trasportare in ospedale con urgenza. Uno dei quattro poliziotti ha riportato una ferita alla testa e gli sono stati applicati diversi punti di sutura; un altro Agente ha riportato una forte frattura allo zigomo ed un dente rotto mentre altri due sono rimasti intossicati dal fumo. Più di cinquanta i giorni di prognosi loro refertati!».
 

Il sindacalista auspica che “il Reparto detentivo coinvolto dall’incendio sia tempestivamente valutato e dichiarato inagibile visto che il personale dell’Ipm di Nisida, già svariate volte, si è ritrovato a dover lavorare nei Reparti detentivi in assenza delle benché minime condizioni d’igiene e salubrità necessarie, proprio a seguito di incendi durante i quali la fuliggine, le polveri degli estintori e il fumo li hanno resi invivibili. Vanno adottate celermente misure che possono ripristinare seriamente l’ordine e la sicurezza nel carcere minorile”. Costigliola, che esprime vicinanza ai colleghi feriti ed un forte plauso a tutti gli agenti intervenuti nell' evento critico, evidenza infine che “il Sappe denuncia da tempo le criticità di Nisida, che pur essendo riconosciuto come un esempio nell' ambito della giustizia minorile, è evidente che necessiti di interventi importanti e mirati soprattutto a garantire quelle che sono almeno le minime ed accettabili condizioni lavorative per il personale di Polizia Penitenziaria che é ormai da troppo tempo stanco e demotivato”.
 

“La situazione penitenziaria è ogni giorno sempre più critica”, dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, “a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Il SAPPE torna a chiedere una immedita revisione della detenzione minorile, in cui per assurdo ancora sono ristretti anche adulti!, l’espulsione dall’Italia dei detenuti stranieri per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di appartenenza, la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per il contenimento dei numerosi detenuti, anche minori, affetti da problemi mentali (oggi ristretti indiscriminatamente nelle carceri tra gli altri e molto spesso responsabili di gravi eventi critici), la previsione che i detenuti tossico ed alcoldipendenti siano destinati in Comunità di recupero. Ma è urgentissimo dotare al più presto la Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato".
 

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