Bilancio, a Napoli de Magistris a un passo dallo stop: caccia ai voti in aula

Bilancio, a Napoli de Magistris a un passo dallo stop: caccia ai voti in aula
di Luigi Roano
Martedì 4 Agosto 2020, 09:11 - Ultimo agg. 13:58
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Comincia oggi la due giorni di passione del sindaco Luigi de Magistris e della sua squadra - un po' sgangherata - ma miracolosamente ancora in piedi dopo 9 anni di governo non esattamente indimenticabili. Arriva in Aula, per l'occasione la storica Sala de Baroni, il consuntivo del bilancio 2019 gravato di 2,7 miliardi debiti. De Magistris è a caccia di voti per cavarsela anche questa volta e coronare il sogno di chiudere la consiliatura in maniera naturale, cioè fra dieci mesi, e non traumatica, ovvero con la sfiducia politica in Consiglio per la mancata approvazione del bilancio che farebbe sciogliere il consiglio comunale e insediare un commissario di qui a maggio 2021 quando si aprirebbero le urne. Perché in questa storia turbolenta di Palazzo San Giacomo va ricordato che il termine ultimo per una election day Regione-Comune è scaduto il 27 luglio.

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I NUMERI
A chi converrebbe un simile epilogo? Prima di approfondire vale la pena dare un'occhiata ai numeri. Sulla carta le opposizioni fanno muro - tranne Fi che tende la mano per un patto di fine consiliatura, ma senza votare il bilancio mantenendo solo il numero legale «per il bene dei napoletani» - con Pd, M5S, Italia Viva che invece annunciano l'uscita dal Consiglio all'atto della votazione. Mossa che potrebbe non bastare a sostenere il progetto di mandare a casa l'ex pm prima del tempo visto che il problema non è con quanti sì passerebbe il bilancio, ma che ci siano in Aula almeno 21 consiglieri per mantenere il numero legale. Inoltre, le opposizioni non hanno 21 voti per non approvare il bilancio e sfiduciare de Magistris. La sensazione è che in queste ore più di qualcosa si stia muovendo, e chi fino a domenica sembrava rigidissimo sta iniziando a fare calcoli di bottega, ma umanamente comprensibili. Giusto a questo punto dare uno sguardi ai numeri. De Magistris sulla carta può contare su 18,1 9 fedelissimi con Fi che però dichiara di non lasciare l'Aula per fare iniziare la seduta. Insomma, non ci dovrebbe essere il rischio del flop al primo giorno salvo defailance interne agli arancioni. In questo contesto de Magistris dovrebbe provare a convincere un paio di consiglieri incerti, come per esempio Maria Caniglia che è nella maggioranza ma molto critica fino a non venire in Aula negli ultimi tempi, per assicurarsi di passare il guado dell'approvazione del bilancio. Una operazione non impossibile ma nemmeno semplicissima. Da radio Comune, tuttavia, in queste ore trapela un ammorbidimento di molte posizioni. Italia viva con il capogruppo Carmine Sgambati ha dichiarato di non volere aiutare de Magistris. Però Manuela Mirra, sempre di Iv, è presidente della Commissione bilancio e fino a ieri ha discusso dell'atto in commissione. Può sfilarsi dalla partita del rendiconto all'ultimo minuto?

LA STRATEGIA
Non è finita qui. Sono molti i calcoli che stanno facendo i consiglieri comunali. Tra questi c'è quello che perdere lo scranno a Palazzo San Giacomo a 10 mesi dal voto per chi ha intenzione di candidarsi nuovamente al Comune non sarebbe il massimo della vita. A destra il calcolo politico è ancora più sottile: l'eventuale caduta di de Magistris sarebbe una occasione ghiotta per il governatore uscente e ricandidato Vincenzo De Luca di mettersi al collo la medaglietta del vincitore di questa battaglia. Avendo assorbito nelle sue liste oltre l'intero gruppo di Iv anche ex fedelissimi di de Magistris come Nino Simeone. Come dire che la maggioranza arancione è stato lui a mangiarsela.
 

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