Napoli Est, sprint per le bonifiche: accordo per accelerare gli interventi

Intanto si discute sul nuovo perimetro del SIN

Napoli Est, sprint per le bonifiche: accordo per accelerare gli interventi
di Alessandro Bottone
Giovedì 21 Dicembre 2023, 20:04 - Ultimo agg. 20:46
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Entra nel vivo il piano per le bonifiche a Napoli Est. Sono numerose le aree incluse del sito d'interesse nazionale per le quali, già da tempo, occorre intervenire per verifiche e misure contro l'inquinamento. Il complesso iter, ripartito nel 2022 con un nuovo accordo tra diversi enti locali e Ministero, prosegue con la convenzione tra Comune di Napoli e la società pubblica Sogesid.

Palazzo San Giacomo si occupa del programma da 35 milioni e mezzo di euro che riguarda spazi dei quartieri Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio. Previsti la bonifica della falda, l'analisi di rischio di aree pubbliche, la caratterizzazione di 283 tra fabbriche dismesse e altri siti privati.

Coinvolti gli spazi dell'ex Corradini, del depuratore di Napoli Est, del deposito ANM Stella Polare, delle spiagge di San Giovanni e dell'ex I.C.M, oggi usato per lo stoccaggio dei rifiuti.

La convenzione è fondamentale per «accelerare gli interventi per la messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale», si legge negli atti del Servizio "Difesa idrogeologica del territorio e bonifiche" di Palazzo San Giacomo. Si tratta, in particolare, di affidare alla Sogesid la progettazione e la realizzazione delle opere sino al collaudo - ciò riguarda, in particolare, il lavoro sulla falda del SIN - e di attività di committenza ausiliaria. La società romana, detto altrimenti, «provvederà, per conto del Comune, ad appaltare i servizi e i lavori». Lo schema di atto convenzionale condiviso tra Comune e Sogesid prevede un corrispettivo totale di un milione e 618mila euro.

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Intanto "Napoli Orientale" è tra i diciotto SIN presi in considerazione per l'eventuale de-perimetrazione così come proposto dal gruppo di lavoro voluto dal Ministero dell'ambiente con il compito di escludere aree e territori che non soddisfano più i requisiti della normativa. Stando agli atti, il SIN di Napoli Est passerebbe da 2.267 a 2.266 ettari: lo spazio a mare aumenta da 1.433 a 1.444 ettari ma l’area a terra passa da 834 a 832 ettari. La questione è stata al centro del confronto con gli enti territoriali e rispetto all'eventuale esclusione di aree dal perimetro «sia la Regione Campania, sia la Città metropolitana di Napoli, sia il Comune di Napoli concordano nel ritenere che non sussistono le condizioni per una deperimetrazione stante anche la stipula del nuovo accordo di programma valido per l’intero SIN».

La necessità di "ritracciare" il confine del SIN dipende, a ben vedere, da "errori" cartografici legati essenzialmente allo scarso grado di dettaglio e ai limitati strumenti tecnologici a disposizione nel 1999, anno in cui è stato individuato il perimetro, e da altri aspetti tecnici. In merito ISPRA, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, evidenzia che il nuovo perimetro del SIN di Napoli Est dovrà essere rivisto e corretto nelle anomalie riscontrate dalle immagini satellitari rispetto ai limiti delle proprietà e ai tracciati delle infrastrutture. Ma in relazione ad eventuali deperimetrazioni - si legge negli atti - «si ritiene che non sussistano le condizioni individuate dai criteri definiti dal gruppo di lavoro incaricato dal MASE. In particolare, per quanto riguarda la matrice acque di falda, si evidenzia che le aree sono oggetto di interventi nell’ambito di un accordo di programma in essere». La decisione arriverà a conclusione della conferenza di servizi.

A distanza di anni, dunque, si mette mano al massiccio programma di messa in sicurezza e bonifiche essenziale a eliminare le conseguenze dell'inquinamento che hanno effetti dannosi sull'ambiente e sulla salute delle persone.

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