Napoli, la Fondazione Valenzi presenta una conferenza sull'antisemitismo: indagine sulle ragioni del moderno pregiudizio

A tenere il dibattito sarà Anna Foa. L'incontro è previsto sabato 10 febbraio al Maschio Angioino

Maschio Angioino
Maschio Angioino
Martedì 6 Febbraio 2024, 10:03
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Sabato, 10 febbraio, Anna Foa terrà una conferenza sull'antisemitismo al Maschio Angioino. Una riflessione al di là di schematismi ideologici particolarmente necessaria in questo momento storico.

Raccogliendo le sollecitazioni del Presidente della Repubblica Mattarella e della senatrice Liliana Segre, l'iniziativa della Fondazione Valenzi si propone di approfondire le ragioni dell’attuale, crescente antisemitismo, in particolare dopo il pogrom del 7 ottobre 2023 contro Israele e con il conflitto Israele-Hamas in corso.

Una conferenza di una storica autorevole come Anna Foa può mettere a fuoco le diverse tipologie di antisemitismo susseguitesi nel tempo: antisemitismo religioso, antisemitismo biologico e, anche, gli elementi di antisemitismo presenti nelle culture di sinistra.

Schemi culturali e politici, presenti ad esempio nella Russia sovietica, sedimentati a lungo e che permangono ben oltre la fine degli equilibri bipolari.   
La conferenza sarà integrata da interventi mirati, sia pure informali, di studiosi e, ovviamente, del pubblico.  

Si pensa quindi ad una riflessione a tutto campo che, partendo dalle diverse forme di antisemitismo susseguitesi nel tempo, si concentri sulle ragioni e le tipologie dell’antisemitismo dopo la Shoah, la nascita dello stato ebraico di Israele, l’emergere della questione palestinese, il lungo protrarsi del conflitto arabo-israeliano.

La crisi mediorientale, con il suo portato d'odio e violenza, ha fatto riemergere dal suo fiume carsico anche il fenomeno dell'antisemitismo, che, oggi come ieri, si nutre di luoghi comuni e di una visione distorta della storia.

Derivazione di sottoculture che resistono al tempo e alla ragione, veri e propri «magazzini dell'odio, mai svuotati della loro merce tossica», come le ha recentemente definite Liliana Segre.

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