Casertana-Taranto, derby di fuoco alla vigilia di Pasqua

Porte del “Pinto” chiuse ai tifosi pugliesi

Tutto pronto al Pinto
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di Franco Tontoli
Venerdì 29 Marzo 2024, 09:43
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Casertana-Taranto alla vigilia di Pasqua, non una partita come un'altra, ma un derby che è tale dal 1969. Sono trascorsi 55 anni e bisogna ogni volta raccontare ai tifosi di oggi il perché di un'aria campanilistica tra squadre geograficamente lontane: non un derby stracittadino che è cosa da grandi città e grandi società, non uno scontro tra due società della stessa regione, ma una partita il cui fuoco ancora scotta nell'animo di chi rivede come a una moviola il clima di tensione che dal 1969 si avverte ancora oggi.

La tifoseria giovane il clima di ostilità lo avverte “de relato”, come si dice nelle testimonianze da verbalizzare nelle cause di tribunale: non c'erano ma hanno letto, ascoltato racconti che si sono vestiti di mito per le conseguenze non certamente esaltanti che quel campionato 1968-1969 determinò. Quel campionato che finiva con la Casertana in testa e quindi promossa in Serie B, il Taranto secondo a due lunghezze. Ironia della sorte e dei regolamenti, quasi lo stesso punteggio che le due squadre hanno oggi, 53 i pugliesi, 52 i rossoblu nostrani. Ma allora non c'erano i tre punti per le vittorie, se ne conteggiavano 2 per il successo e uno per il pareggio, quindi scala ridotta.

Risultato finale contestato dal Taranto, accusa di una “combine” della Casertana in una partita vinta col Trapani. Ne derivò un processo indiziario, prove nessuna se non una, addirittura favorevole alla Casertana ma ignorata, quella di un assegno milionario consegnato dal presidente del Taranto al giocatore trapanese De Togni per accusare i campani. Questo per grandi linee. La “giustizia sportiva” fece il suo corso, il Taranto andò in serie B e la Casertana aspettò un altro anno.

Ma i tifosi se la legarono al dito e da allora le partite tra le due squadre con la maglia dagli stessi colori rossoblu sono state quasi sempre da "sangue e arena", oggi ancora nello stesso girone e nella stessa serie.

La Casertana occupa il sesto posto in classifica con 52 punti, il Taranto il quinto con 53, piani alti, buona posizione per entrambe per il cammino in direzione playoff, per contendersi il quarto biglietto per la serie B. La Casertana con la vittoria in trasferta nell'incontro di andata (era il 28 novembre 2023), si avviò verso un buon Natale. Domani è vigilia di Pasqua e anche la colomba ci si aspetta sia buona quanto lo fu il panettone. In ogni caso è una partita da giocare rilassati: l'aggettivo non sta per “debosciati”, ma sereni, tipicamente pasquale. Troppe partitacce, in campo e sulle tribune, hanno rovinato la reputazione di tifoserie e città che non possono essere identificate in quelle in azione nelle partite, “un paio di casi emblematici”, con la Paganese e col Foggia. Va bene, anzi benissimo il tifo, gli sberleffi, gli sfottò. Ma con le mani a posto, con i bengala e le bombe al similtritolo da lasciare in deposito per capodanno.

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All'andata, viaggio vietato per i tifosi casertani, così al ritorno per i pugliesi. Col Taranto sia una bella partita, con la stretta di mano fra i due capitani da ripetersi anche al fischio finale, occasione per meditare per un possibile gemellaggio all'insegna di “quel ch'è stato è stato”.

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