Coronavirus, incubo rientro in Campania «a puntate»: 5mila pronti a partire

Coronavirus, incubo rientro in Campania «a puntate»: 5mila pronti a partire
di Paolo Barbuto
Domenica 3 Maggio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 11:03
5 Minuti di Lettura

Sulla carta l’esodo che scatterà domani dal Nord verso la Campania dovrebbe coinvolgere cinquemila persone. In realtà nessuno ha una valutazione puntuale perché è impossibile fare i conti di quel che sta per accadere; lontano da Napoli e dalla Campania in questi mesi sono rimasti bloccati in tanti, per scelta o per costrizione e tutti avrebbero voglia di tornare, però c’è una grande incognita all’orizzonte: quanti di quelli che vorrebbero tornare saranno costretti a rinviare perché riprenderanno le attività economiche e dovranno tornare al lavoro?

LEGGI ANCHE Rentri in Campania, pronti 10mila kit per i test rapidi

Attualmente le previsioni vengono fatte sulla scorta dell’unica esperienza precedente, quella della notte fra l’8 e il 9 marzo, alla vigilia della chiusura totale: in quei giorni dal Nord arrivarono ufficialmente in 2.500 ma in realtà il numero fu doppio. I duemilacinquecento sono quelli, corretti, che si sono autodenunciati all’arrivo a casa, l’altra metà è quella che ha dribblato i controlli e ha dato il proprio consistente contributo alla diffusione del coronavirus in Campania. Insomma, a marzo tornarono in cinquemila, tutti nel giro di 48 ore. Anche stavolta saranno altrettanti, ma i tempi saranno decisamente più lunghi. 

LEGGI ANCHE De Luca chiama il ministro Lamorgese 

In Campania, per adesso, si arriva solo in treno, in bus o con le automobili. Nessun volo aereo è previsto da Milano a Capodichino, almeno per la giornata di domani. 

I posti sui mezzi di trasporto per raggiungere Napoli sono quasi tutti esauriti: ieri sera alle 19.20 le uniche possibilità di rientro con mezzi pubblici per il 4 maggio erano gli ultimi tre biglietti sul Frecciarossa 9559 del tardo pomeriggio, uno da 145 euro in prima classe e due da 175 in salottini riservati. Poi più nulla.

L’assalto al rientro sarà portato in massima parte da giovani universitari che, all’inizio della pandemia hanno scelto di restare al Nord, soprattutto a Milano, per non sentirsi responsabili della possibile diffusione del virus nelle rispettive famiglie. Sono centinaia, sono rimasti chiusi nelle loro stanzette in affitto senza lamentarsi, ma adesso hanno voglia di riabbracciare mamme e papà sicché sono quelli che, per primi, hanno preso d’assalto le biglietterie. C’è, poi, sui mezzi di trasporto in rientro verso il Sud, una gran massa di “mezze famiglie”, sono quei nuclei che abitualmente vivono al Nord dove uno degli adulti ha un lavoro stabile e che, adesso, con le scuole sospese e l’azzeramento dei lavori saltuari, possono concedersi un rientro ai luoghi d’origine senza il peso dei tempi dettati dalle ferie. Si tratta di “mezze famiglie” perché in genere uno dei due genitori (quello che ha un lavoro fisso) è rimasto al Nord per riprendere l’attività. C’è, infine, la gran massa di professionisti che non ha la possibilità di muoversi in giorni infrasettimanali, soprattutto adesso che le attività riprendono, e che ha già prenotato per un rientro al Sud nel fine settimana ma solo per un rapido saluto ai cari, dal lunedì successivo si rientra al lavoro.
 


Fonti ufficiali di Capodichino spiegano che per domani non ci sono voli in arrivo da Milano. In attesa di novità sui movimenti aerei, l’unica certezza sul trasporto collettivo arriva dai treni che hanno a disposizione qualche posto per il rientro, anche perché le compagnie di bus hanno sospeso le attività: riprenderà da domani solo la pugliese Marino Bus che, però, ha già tutti i posti prenotati per una intera settimana sui mezzi che vanno da Milano a Napoli e il primo biglietto disponibile, ieri pomeriggio, era per lunedì 11 maggio. 

Per quel che riguarda il trasporto ferroviario, sono tre le “Frecce” che Trenitalia mette a disposizione da Torino-Milano verso Napoli, due di mattina e una di pomeriggio: da quei treni (uno in arrivo alle 13.06, uno alle 16.35 e uno poco dopo la mezzanotte) dovrebbero scendere in totale cinquecento persone che saranno sottoposte a controllo e invitate comunque a “denunciare” il loro rientro alle autorità sanitarie

Ovviamente ci sono anche molti altri convogli che raggiungono Napoli, in particolare dalle stazioni di Roma, sono quasi tutti regionali che entrano in Campania con la prima fermata nel Casertano, a Roccamonfina, oppure ad Aversa. Anche per quei treni che effettueranno molte fermate intermedie prima di raggiungere Napoli, sono previsti controlli alla discesa in ogni stazione della Regione. 

Alle aziende di trasporto viene imposto, dall’ordinanza regionale, di mettere a disposizione l’elenco di tutti i passeggeri che arrivano in Campania. Identica norma deve essere rispettata dalle società di autonoleggio che hanno clienti i quali fittano al Nord un’auto e la consegnano in una città della Campania.

LEGGI ANCHE In quarantena obbligatoria chi torna dal Nord

Proprio i viaggi in auto sono quelli che mettono più in difficoltà le verifiche. Se il trasporto pubblico può, in qualche modo, essere controllato: quello autonomo, in auto, è difficile da tenere a bada. Ci saranno, ovviamente, posti di blocco a tutte le uscite autostradali del territorio regionale, ma le possibilità di utilizzare altri percorsi, strade provinciali o locali, è talmente vasta che è impossibile pensare di controllare tutti. Ecco perché, più che mai adesso, è necessario un appello al senso di responsabilità: chi torna si faccia vivo con le autorità sanitarie. Darà tranquillità a se stesso e ai familiari che desiderava tanto rivedere.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA