Lui, lei e l’altro. Dove l’altro – l’amante – ora può tradire per sentenza, per il diritto alla libertà sessuale di cui parla la Costituzione. Lei nega e lui è tradito e beffato. Due volte. Lui, il marito, chiede infatti 600mila euro all’amante della ex moglie per avergli rovinato la vita, ma i giudici dicono no e lo condannano pure a pagare migliaia di euro di spese legali. Una storia nata tra le strade di Deruta, città umbra della ceramica, dove i cocci di un triangolo amoroso sono arrivati fino in tribunale per la pretesa del marito a essere risarcito dell’adulterio: non essendo più reato, l’uomo ha chiesto conto ai giudici civili della violazione dei doveri di fedeltà. Ma non alla moglie e madre dei suoi due figli minorenni, bensì all’amante, considerato “terzo” in una coraggiosa rilettura degli articoli del codice civile che disciplinano il matrimonio e impongono la fedeltà: le corna diventano allora un illecito «che quando produce danno – secondo gli avvocati dell’ex marito – dà titolo al coniuge tradito di chiedere il relativo risarcimento anche nei confronti del terzo».
I post sui social
Una posizione ardimentosa che l’uomo ha provato a far valere fino alla Corte d’appello di Perugia, dopo che i giudici di primo grado di Spoleto, rigettando la sua domanda e condannandolo, non hanno neanche considerato provata l’infedeltà.
«Nessuna responsabilità»
Da parte loro, i due presunti amanti – che neanche una sentenza e un investigatore privato sono riusciti a sbugiardare e smentire – non hanno mai ammesso la tresca e lasciano tutti nel dubbio. Di certo ci sono solo le loro foto insieme su Facebook e oscuri riferimenti a gusci e minestre. «Senza castello vivo bene», scrive lei. «Minestra sei un tordo. Vai a leggere una bella storia con i tuoi compari», scrive l’altro. Se lui fosse per loro una minestra riscaldata e un cesto di ortaggi, non si saprà mai. I giudici di primo grado hanno considerato le frasi «più incomprensibili che offensive», mentre quelli di appello hanno dato ragione all’avvocato Marco Brusco e stabilito «il diritto di autodeterminazione, nonché della propria libertà sessuale, costituzionalmente garantiti» dell’altro. Che, seppur amante, non ha responsabilità (tanto meno civile) della fine di un amore. Un precedente importante anche per la giustizia lumaca: se ogni coniuge tradito facesse causa al presunto amante, in tribunale ci sarebbero cesti pieni. Di denunce.