Autonomia differenziata, via libera per la sanità dal comitato dei saggi

L'allarme del presidente della fondazione Gimbe nell'audizione in Senato

Il ministro per gli affari regionali e autonomia Roberto Calderoli
Il ministro per gli affari regionali e autonomia Roberto Calderoli
Marco Espositodi Marco Esposito
Giovedì 20 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 21 Luglio, 07:58
5 Minuti di Lettura

Semaforo rosso, semaforo verde. Come in un incrocio, il Comitato Lep presieduto da Sabino Cassese è vicino a stabilire quali materie oggetto di autonomia differenziata devono restare ferme (semaforo rosso) in attesa dell'approvazione dei livelli essenziali delle prestazioni e quali invece (semaforo verde) possono partire ed essere regionalizzate. Con una sorpresa che è destinata a far discutere: la Sanità. La quale è senza alcun dubbio una materia di forte rilevanza sociale tuttavia - è il ragionamento del sottogruppo numero 5, del quale è relatrice la giurista napoletana Maria Alessandra Sandulli - visto che sono già definiti i Lep (che per la sanità si chiamano Lea, Livelli essenziali di assistenza) non ci sono altri Lep da definire e quindi il processo è completo e il sottogruppo «ritiene non si debba intervenire in materia». Il problema della Sanità, però, è che la definizione dei Lea (dal 2001) non ha affatto garantito prestazioni omogenee sul territorio nazionale, come ben sa chi per curarsi migra dalla propria regione a un altro territorio, peraltro garantendo anche un extrafinanziamento in alcune regioni del Nord. È vero che la Sanità è già per molti aspetti regionalizzata, tuttavia con l'autonomia differenziata il processo sarebbe accentuato.

Un tema non a caso sottolineato, nel corso dell'audizione in Senato, da Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe. «La richiesta del Veneto - aveva detto Cartabellotta - di contrattazione integrativa regionale per i dipendenti del Servizio sanitario nazionale, oltre all'autonomia in materia di gestione del personale e di regolamentazione dell'attività libero-professionale, rischia di concretizzare una concorrenza tra Regioni con migrazione di personale dal Sud al Nord, ponendo una pietra tombale sulla contrattazione collettiva nazionale e sul ruolo dei sindacati».

Se la linea emersa dal sottogruppo che si occupa di Sanità sarà accolta dal presidente Cassese, ciò equivarrà a un rapido via libera proprio al processo di regionalismo differenziato in Sanità. 

Anche altre materie hanno ricevuto, nel corposo dossier in due volumi discusso ieri, il semaforo verde dai sottogruppi potranno partire subito dopo l'approvazione in Parlamento del disegno di legge 615 di Calderoli, perché non si ravvisa la presenza di servizi civili o sociali per i quali fissare i livelli. È il caso, per esempio, dei rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni, così come il Commercio con l'estero e la Previdenza complementare e integrativa. E, ancora, il tema delle aziende di credito a carattere regionale, le professioni, il coordinamento della finanza pubblica. Ma anche, altre sorprese, la Sicurezza del lavoro e la Protezione civile. Sono da approfondire invece l'Ordinamento sportivo e l'Energia.

Del resto la strategia di Calderoli prevede proprio una partenza a tappe dell'autonomia differenziata, in questo venendo incontro sia a sollecitazioni istituzionali (la Banca d'Italia in audizione si era raccomandata di procedere con gradualità) sia alla linea del presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni, secondo il quale «nemmeno il Veneto si sogna di chiedere tutte e 23 le materie e tutte in una volta». E l'esponente di Fratelli d'Italia ha firmato di suo pugno alcuni degli emendamenti al disegno di legge di Calderoli.
In ogni caso la cornice dei Lep andrà molto oltre i paletti di cui finora si è discusso e cioè sanità, istruzione, servizi sociali e trasporti pubblici locali. È il caso dei Beni culturali, della Ricerca scientifica e tecnologica, della Comunicazione (diritto alla connessione), delle grandi reti di trasporto. Dalla ricognizione del Clep sono emersi per esempio dei veri e propri livelli essenziali delle prestazioni rimasti finora nei cassetti, come per le Borse di studio universitarie. Il caso forse più interessante riguarda i cosiddetti Lepta, cioè Livelli Essenziali di Prestazioni Tecniche Ambientali. Sono previsti da una legge del 2016 (la 132) la quale dava un anno di tempo a Palazzo Chigi per definire i livelli e i criteri di finanziamento. Tuttavia si sa che il governo, per quanto titolare di un potere esecutivo, raramente esegue nei tempi quanto previsto per legge, per cui sui Lepta si è accumulato un ritardo ormai di sei anni. L'ultima volta ne hanno discusso a gennaio i responsabili dell'Ispra con il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, parlando di questione «urgente». In pratica va definito e monitorato il livello di qualità ambientale da garantire su tutto il territorio nazionale, il che si traduce in un vero e proprio diritto dei cittadini al controllo della qualità dell'ambiente (aria, rete idrica, acque interne, mare, suolo). La base non manca con milioni di dati rilevati, sebbene con un basso livello di standardizzazione in merito a metodologie, parametri, misure, indicatori e così via.

Lep saranno individuati inoltre in alcuni settori del lavoro, come il diritto a fruire in tempi standard e in uffici sufficientemente accessibili dei servizi dei centri per l'impiego. Ciò significa almeno in via teorica a collegare la rete di servizi alle diverse esigenze dei territori e quindi in misura più intensa dove ci sono più persone in cerca di occupazione, cioè nel Mezzogiorno. 

Intanto va segnalata una novità nel ristretto club di persone che si occupano di fabbisogni standard. Alla Sose (società del ministero dell'Economia con partecipazione al 12% della Banca d'Italia) l'amministratore delegato e direttore Stefano Antonio Sernia è stato sostituito da Cristiano Cannarsa. Una scelta da parte dei dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti che sembra andare in direzione dell'aggregazione tra Sose e Sogei. Infatti Cannarsa, manager di lungo corso proveniente dalla Consip, è stato nominato amministratore delegato di Sogei poco più di un mese fa. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA